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Bonifica a Crotone, il ricorso di sindaci e dirigenti del Pd mentre il ministero cerca un accordo

Chiesto l’annullamento, “previa sospensione”, del Decreto numero 27 dell’1 agosto 2024 emesso da Luca Proietti

Pubblicato il: 29/10/2024 – 11:13
di Gaetano Megna
Bonifica a Crotone, il ricorso di sindaci e dirigenti del Pd mentre il ministero cerca un accordo

CROTONE Il giorno in cui il primo dirigente del Ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, arriva a Crotone con il proposito di trovare un accordo per fare partire le attività di bonifica senza ulteriori scossoni, alcuni sindaci e dirigenti del Partito democratico presentano un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria per chiedere l’annullamento, “previa sospensione”, del Decreto n. 27 dell’1 agosto 2024 emesso dallo stesso Proietti. Nel suo primo incontro a Crotone, secondo quanto è dato sapere, Proietti non ha fatto passi indietro rispetto al contenuto del Decreto da lui emesso che, tra l’altro, impone alla Regione Calabria di annullare le prescrizioni del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) per potere smaltire nella discarica di Columbra oltre 360.000 tonnellate di veleni. Nell’incontro avuto nel salone della Provincia ha detto che intende trovare la soluzione e fare partire i lavori. Sempre nel salone della Provincia il commissario straordinario per la bonifica, Emilio Errigo, ha ribadito che i veleni dovrebbero andare a Columbra in quanto nella discarica crotonese arrivano rifiuti da ogni parte dell’Italia. Sino ad oggi, però, nessuno ha evidenziato il fatto che la tipologia di rifiuti che arrivano a Columbra non ha lo stesso codice Cer delle scorie industriali attualmente custodite nella discarica a mare, di lato ai siti delle ex fabbriche. Tutti tacciono sul fatto che, una volta smaltiti le prime 360.000 tonnellate di veleni, ci sarà da risolvere la questione dei rifiuti più pericolosi (quasi 400.000 tonnellate) su cui, nella Conferenza dei servizi del 26 giugno scorso, non è stata presa nessuna decisione. Si ha l’idea del volere fare un passo alla volta. Prima si trova la soluzione per “sistemare” le oltre 360.000 tonnellate di cui si è già deciso a giungo scorso trasportandoli a Columbra e, poi, si troverà anche una soluzione, sempre a Crotone, per le 400.000 tonnellate di veleni (Tenorm con matrice d’amianto e altro). Non c’è una decisione, ma le ipotesi sono state fatte anche ai tavoli ufficiali. Chi a Crotone protesta ed è contrario ad annullare il Paur ha, quindi, il sentore che si intende lasciare in Calabria tutti i veleni in barba al contenuto del Paur approvato il 2 agosto 2019, che prevede il trasporto e lo smaltimento fuori dal territorio calabrese di tutti i veleni. Un ruolo importante in questa direzione lo svolge il Decreto 1 agosto 2024 emanato da Proietti e questo, evidentemente, non è sfuggito ai sindaci e dirigenti del Pd che hanno deciso di dare incarico all’avvocato Francesco Pitaro di presentare il ricorso al Tar Calabria. Primo firmatario del ricorso è il sindaco di Scandale, Antonio Barberio. Gli altri sindaci di area Pd che ricorrono sono Francesco Benincasa, Strongoli, e Salvatore Giordano, Santa Severina. Primo firmatario dei dirigenti del Pd è Peppino Vallone, ex sindaco di Crotone. Hanno firmato anche il segretario provinciale del partito, Leo Barberio, quello cittadino, Anna Giulia Caiazza, Carmine Talarico e Andrea Devona. Il ricorso è stato presento contro il Ministero dell’Ambiente e nei confronti di Eni Rewind, nonché contro la Regione Calabria, la Provincia e il Comune di Crotone, Arpacal, Asp Crotone, Inail, Autorità di bacino, Ispra e Isin e contro «le amministrazioni e gli enti patrocinati dall’avvocatura dello Satto».
Intanto l’Arci Crotone Aps, il Wwf Italia Ets e l’Associazione Wwf Provincia di Crotone Odv hanno annunciato una conferenza stampa per presentare il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, riguardante la bonifica dell’ex discarica fronte mare Pertusola e dell’ex stabilimento Pertusola Nord. L’evento si terrà il 31 ottobre 2024 alle ore 10:00 presso il Circolo “Gli Spalatori di Nuvole” in via Cilea 11 bis a Crotone. «Questa iniziativa legale – riporta una nota – è scaturita in seguito alla contestazione del decreto n. 27 dell’1 agosto 2024, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che approva un progetto di bonifica presentato da Eni Rewind S.p.A. per il sito di interesse nazionale “Crotone – Cassano – Cerchiara”. I firmatari del ricorso giudicano tale decreto illegittimo e potenzialmente lesivo per l’ambiente e per la salute pubblica. Il Wwf e l’Arci esprimono forte preoccupazione per la gestione dei rifiuti derivanti dalle operazioni di bonifica e per le possibili ripercussioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente, già in una situazione critica a causa dell’inquinamento. Il ricorso non solo richiede l’annullamento del decreto ma chiede anche la sospensione della sua efficacia, evidenziando gravi violazioni di legge e carenze nell’istruttoria del Ministero. È fondamentale che la comunità sia informata e coinvolta in questa cruciale battaglia per la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica. La storia della bonifica dell’area Pertusola è complessa e richiede una attenta considerazione dei diritti dei cittadini rispetto agli interessi economici».

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