«Ci fa piacere che l’annuncio della ricandidatura dell’on. Occhiuto sia stato accolto con grande entusiasmo dai calabresi che vogliono vincere la sfida del cambiamento. Ci dispiace, invece, apprendere che la notizia abbia acuito il disorientamento di alcuni componenti del “campo largo”, al punto che la consigliera Bruni, forse ancora tramortita dalla sonora sconfitta di tre anni or sono, ascrive la ‘gioiosa macchina da guerra’ comunicativa al Presidente della Regione, quand’è noto che la locuzione (diventata celebre nel 1994) identifica l’alleanza di sinistra». È quanto scrivono i Capigruppo del centrodestra e il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso in una nota, replicando ad Amalia Bruni. «Nella comunicazione del presidente Occhiuto, al contrario, si evince esclusivamente la responsabilità di tutelare gli interessi collettivi. A testa alta, senza complessi di inferiorità e attraverso riforme di sistema che hanno reso, dopo decenni di politiche sbagliate del centrosinistra, protagonista la Calabria in Italia e in Europa. L’impressione è che parte dell’opposizione abbia scelto di comunicare, fin dall’inizio della legislatura, un nullismo progettuale contrassegnato dal rifiuto a confrontarsi sulle centinaia di proposte innovative del centrodestra. E che lo faccia o perché condizionati da una grave regressione riformista o perché non dispone di aggiornate analisi per studiare i vari dossier alla luce delle dinamiche economiche e delle accelerate mutazioni tecnologiche del nostro tempo».
«Non si spiega altrimenti – scrivono ancora – un atteggiamento che insiste nell’errore culturale e politico di enfatizzare ciò che non va, piuttosto che i molteplici successi conseguiti dalla Regione in ogni settore, nonché i punti di forza della Calabria su cui far leva per generare sviluppo e occupazione.
Al governo della Regione, se ne facciamo una ragione Bruni e compagni, c’è un Presidente dinamico e proattivo, sostenuto da una maggioranza coesa e impegnata a risolvere i problemi». «Tutti consapevoli che c’è ancora tanto da fare per rendere la Calabria una regione normale – concludono – ma non con gli esercizi di un’opposizione demagogica e sterile, bensì con leggi e provvedimenti amministrativi che aiutino il sistema-regione a essere più attrezzato, più trasparente, più moderno e più competitivo».
Al centrodestra replica il gruppo del Pd difendendo Amalia Bruni: «Il nervosismo del presidente Occhiuto e delle forze di centrodestra è ormai evidente e profondo. Non soltanto il governatore, con una fuga in avanti incomprensibile per i suoi stessi alleati, ha annunciato la sua ricandidatura nel silenzio degli altri partiti e dei referenti romani, ma come se ciò non bastasse, adesso i consiglieri di maggioranza non riescono a fare di meglio che scagliarsi, senza alcun motivo, contro la collega Amalia Bruni. La consigliera dem sarebbe “colpevole” di avere ricordato a tutti i report dei principali istituti di statistica che relegano la Calabria tra le Regioni più povere d’Europa, con i servizi essenziali al minimo storico, con una sanità al collasso e una migrazione spaventosa che rischia di desertificare il territorio. E dopo cinque anni di governo di centrodestra in Calabria e due di governo Meloni, di certo nessuno può ascrivere quel che succede a precedenti amministrazioni e governi. Una Calabria allo sbando che la narrazione social del presidente prova a nascondere, ma che i calabresi hanno capito perfettamente e che rende molto nervosi i consiglieri regionali che non riescono a fare di meglio che difendere il presidente della giunta non nel merito, ma riferendosi a espressioni, a loro dire, non corrette formalmente che avrebbe usato Amalia Bruni. Nella foga difensiva, inoltre, si lascia andare all’ennesimo scivolone istituzionale anche il presidente del Consiglio Filippo Mancuso che continua a dimenticarsi di avere un ruolo super partes e sottoscrive i comunicati dei gruppi di maggioranza entrando in pieno nello scontro politico, senza alcun riguardo rispetto alla propria funzione e al proprio ruolo. Il centrodestra – concludono i consiglieri dem – pensi a tirare fuori la Calabria dall’emergenza in cui si trova e il presidente a svolgere il suo ruolo senza prendere posizioni politiche. Il gruppo del Pd, in sinergia con il partito regionale e nazionale, continuerà invece nella costruzione di un’alternativa di governo che possa tutelare i diritti fondamentali dei calabresi, a partire da sanità e trasporti che il centrodestra ha portato ai minimi storici».
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