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Maysoon Majidi cittadina onoraria di Riace: il 4 novembre la cerimonia. Attesa Laura Boldrini

L’attivista 28enne è uscita dal carcere dopo 10 mesi. Lucano: «Seguiremo la vicenda fino alla piena assoluzione»

Pubblicato il: 30/10/2024 – 17:00
Maysoon Majidi cittadina onoraria di Riace: il 4 novembre la cerimonia. Attesa Laura Boldrini

RIACE «Sono orgoglioso di aver deciso di dare la cittadinanza onoraria di Riace a Maysoon Majidi per tanti motivi: perché lei si batte per il rispetto dei diritti umani, perché è una donna che si batte per la libertà delle donne iraniane dai pregiudizi e dai fondamentalismi e poi perché per me rappresenta la causa di liberazione del popolo curdo». Così il sindaco ed europarlamentare di Avs Domenico Lucano, nel giorno della scarcerazione di Maysoon Majidi ha annunciato il conferimento della cittadinanza onoraria di Riace all’attivista curdo-iraniana di 28 anni arrestata lo scorso 31 dicembre con l’accusa di essere una scafista e rimasta in carcere per 10 mesi. La decisione del Ttribunale è stata presa in considerazione del fatto che, alla luce delle dichiarazioni fatte dai testimoni citati dalla difesa nel corso dell’udienza odierna del processo, sono venuti meno gli indizi di colpevolezza a carico della ventottenne. La 28enne è adesso ospite a Riace, mentre a Crotone è in corso il processo. «Seguiremo la vicenda di Majidi fino alla piena assoluzione», ha rimarcato Lucano.
La cerimonia si terrà nel piccolo borgo della Locride, dove è attesa anche Laura Boldrini. «Abbiamo denunciato l’assurdità di questa vicenda fin dall’inizio dopo avere incontrato Maysoon la prima volta a febbraio scorso nel carcere di Castrovillari e dopo averla visitata anche nel carcere di Reggio Calabria», ha commentato dopo la decisione dei giudici la deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. «Il suo racconto, preciso, dettagliato e coerente, – ha aggiunto Boldrini – mi è apparso immediatamente credibile. Maysoon Majidi è un’artista, una filmmaker, un’attivista per i diritti delle donne. È arrivata in Italia cercando libertà e protezione e si è ritrovata in carcere. Appoggiare il movimento “Donna, vita, libertà” non può essere solo una bandierina. Le donne iraniane, le attiviste, vanno ascoltate, accolte e tutelate». (m.r.)

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