ROMA Per quanto riguarda le «riforme che abbiamo fatto e stiamo facendo sul trojan e sulla invasività delle intercettazioni, sono volte a coniugare l’articolo 15 della Costituzione, che riguarda la riservatezza delle comunicazioni, con la necessità del combattere la delinquenza soprattutto quella criminalizzata, nel riaffermare ancora una volta che tutte queste riforme non riguardano la criminalità organizzata, non riguardano il terrorismo, non riguardano la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra». Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio al question time alla Camera rispondendo a una interrogazione sugli intendimenti in ordine a una revisione delle politiche del governo in materia di intercettazioni e iniziative volte a potenziare le infrastrutture informatiche del ministero in relazione ad attacchi esterni. Nordio ha anzi aggiunto la consapevolezza che «queste criminalità organizzate oggi comunicano attraverso sistemi che noi non siamo in grado di intercettare, non sono quelli tradizionali; dissi una volta che la mafia non parla attraverso i telefonini, oggi di questo ne abbiamo la riprova: parla attraverso dei sistemi ultra sofisticati che noi non siamo in grado di intercettare o saremmo in grado di intercettare a prezzi altissimi». «Quindi la proposta era di trasferire quelle risorse che vengono impiegate per delle intercettazioni magari lunghe e costose, per reati minori che spesso si rivelano inutili – ha concluso – proprio per indirizzarle al fine di intercettare questi sistemi che ha la criminalità organizzata oggi per parlare tra di loro».
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