LAMEZIA TERME A tamburo battente sulle “autoriforme”. Il centrodestra sembra già entrato nella modalità elettorale, a vedere la voglia di mostrare – forse anche esageratamente – i “muscoli” nel difendere il governatore Roberto Occhiuto dagli attacchi, a partire da quello della sua sfidante tre anni fa, Amalia Bruni, del Pd, dopo l’annuncio della ricandidatura e a esaltare l’azione del presidente in sanità dopo la promozione di Agenas sui Lea (che comunque è un dato significativo). Un tam tam continuo, quasi una “bulimia” comunicativa sprigionata in queste ore dalla maggioranza – mobilitati consiglieri e assessori – quasi a occupare questi giorni di sostanziale pausa dei lavori del Consiglio regionale, che per tutta questa settimana ha l’agenda praticamente vuota. Se ne parlerà dopo il weekend di Ognissanti, ma il calendario è già abbastanza eloquente: in agenda il 7 novembre ci sono due Commissioni, la prima Affari generali e la quinta Riforme.
All’ordine del giorno la “Prima” ha l’esame della proposta di legge della maggioranza per l’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente”, la “Quinta” la proposta di modifica dello Statuto per fissare un “tetto” al numero degli assessori esterni (massino il 30%, massimo 2 in una Giunta a 8), sono due “autoriforme” abbinate e che secondo fonti della coalizione avrebbero anche l’assenso dello stesso Occhiuto. In entrambi i casi le Commissioni hanno aperto i termini per gli emendamenti (scadono lunedì), segno per gli analisti che il centrodestra vuole chiudere subito la partita, forse già entro la fine di novembre, a quanto risulta, e “incassare” due provvedimenti che guardano in prospettiva (sia il “supplente” sia il limite agli esterni in Giunta entrerebbero in vigore dalla prossima legislatura). Insomma, un centrodestra che vuole dare l’impressione di essere compatto, granitico e unito, nonostante qualche “movimento” come il passaggio di Pietro Molinaro dalla Lega a Fratelli d’Italia, rubricato come normale dinamica politica (e peraltro atteso da mesi…) anche se non mancano altri “osservati speciali” come – al solito – il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che i “bene informati” da tempo indicano in una fase di valutazione e di riflessione sul suo futuro ancora nella Lega. Ma anche qui si tratta di una dinamica abbastanza liturgica nelle cose della politica, certo è che il centrodestra affretta il passo approfittando anche di un centrosinistra che già deve rincorrere ed è chiaramente in affanno. (a.cantisani@corrierecal.it)
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