CATANZARO Un giro di ricognizione, perché c’è qualche campanello d’allarme ed è opportuno fare un punto per capire come evitare che la situazione precipiti. Sarebbe stato questo il motivo che – riferiscono fonti qualificate – avrebbe spinto oggi il sottosegretario Claudio Durigon, plenipotenziario di Matteo Salvini nel Mezzogiorno, e il commissario della Lega Rossano Sasso a riunire e incontrare i big della Lega Calabria – parlamentari e consiglieri regionali – a Catanzaro. L’ultimo campanello d‘allarme è stato l’addio, formalizzato nei giorni scorsi, del consigliere regionale Pietro Molinaro al Carroccio, con contestuale abbraccio a Fratelli d’Italia. Un addio che non poteva ovviamente passare sottotraccia, perché ovviamente l’uscita dalla Lega di Molinaro alleggerisce il peso del partito a livello istituzionale (e quindi anche politico) se si pensa che Molinaro è anche presidente di una commissione in Consiglio regionale, quella speciale anti-‘ndrangheta che sarà anche essenzialmente “onoraria” ma è sempre una postazione importante: se si aggiunge questo al fatto che nell’ultimo “rimpastino” in Giunta alla Cittadella la Lega ha visto un ridimensionamento, impercettibile ma ben evidente agli addetti ai lavori, delle deleghe, è chiaro che qualche conto, per i big anche nazionali, incomincia a non tornare.
In più, nel Carroccio calabrese non mancherebbero i malumori: i suoi, Molinaro, li avrebbe manifestati già nei mesi scorsi, in concomitanza – spiega chi conosce bene le dinamiche interne alla Lega Calabria – con l’ingresso nel partito di Katya Gentile, che ha una innegabile forza d’urto sul territorio. Ma malumori albergherebbero in altri importanti esponenti della Lega Calabria, come il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e il consigliere regionale Giuseppe Mattiani, per quanto quest’ultimo fresco di adesione alla Lega. Ma non sarebbero gli unici. Tra i big salviniani di Calabria inoltre il dialogo sarebbe generalmente molto complicato, ma una cosa accomunerebbe diversi tra loro: la richiesta di una guida calabrese del partito (qualcuno si sarebbe spinto a invocare il congresso regionale, che è una strada però chiaramente in ripida salita). Per capire queste dinamiche e anche spegnere altri pericolosi focolai e malumori assortiti oggi Durigon e Sasso si sarebbero affrettati a scendere oggi in Calabria, per un confronto che tuttavia – si fa intendere sempre da fonti qualificate – non sarebbe stato burrascoso, tutt’altro, anzi sarebbe stato sostanzialmente tranquillo e civile, al netto delle fisiologiche diversità di vedute che nessuno nasconde. Si vedrà ora nelle prossime settimane cosa succederà nella Lega Calabria. (a. c.)
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