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Turismo, la “svolta”: stabilimenti balneari aperti tutto l’anno. Calabrese: «Mai successo prima»

L’assessore all’Ambiente nel corso dell’evento “Mare d’Inverno”. Siviglia: «Bilancio positivo, ma le opere idrauliche sono inadeguate»

Pubblicato il: 31/10/2024 – 13:49
Turismo, la “svolta”: stabilimenti balneari aperti tutto l’anno. Calabrese: «Mai successo prima»

FALERNA «Proprio ieri e l’altro ieri in Giunta abbiamo approvato un atto in indirizzo per consentire agli stabilimenti balneari di poter essere aperti tutto l’anno, cosa che fino ad oggi non avveniva. Un segnale importante proprio per cercare di dare la possibilità ai titolari delle strutture estive di strutturarsi meglio e di stagionalizzare, anche perché siamo convinti che con gli investimenti fatti proprio nel turismo e soprattutto sugli aeroporti calabresi, Reggio e Lamezia in particolar modo, stanno arrivando tantissimi turisti da ogni parte del mondo e non esclusivamente nel periodo di luglio-agosto, dove solitamente si concentra la stagione turistica. Su questo stiamo lavorando molto. La delibera fatta ieri è il primo segnale, il primo passo verso una destagionalizzazione concreta ed effettiva». Con queste parole rassicuranti per il settore turistico, rilasciate al Corriere della Calabria, l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Calabrese ha dato il via oggi all’iniziativa “Mare d’Inverno 2024/2025”.
L’evento ha coinciso con la presentazione dei risultati della campagna estiva “Mare Pulito 2024”. L’analisi dei dati raccolti nel corso delle campagne estive precedenti, in particolare nel 2022 e 2023, ha messo in luce le sfide affrontate e quelle ancora da affrontare per garantire alla Calabria un mare pulito e sicuro. Per affrontare tutte le problematiche, è stata costituita una task force ed è stato attivato un “Tavolo Permanente” sotto la supervisione della Regione Calabria.

«Il mare è la risorsa più importante che abbiamo in Calabria per lo sviluppo turistico»

mare pulito_2024

«Si tratta di un’ottima iniziativa – ha detto ancora Calabrese – che viene dopo una stagione particolare in cui abbiamo affrontato tante criticità. Stiamo continuando questa attività di monitoraggio e di controllo perché riteniamo che il mare sia la risorsa più importante che abbiamo in Calabria per lo sviluppo turistico, una risorsa naturale fondamentale. Malgrado le criticità della scorsa stagione estiva, c’è stato un monitoraggio costante, una serie di iniziative messe in campo attraverso il Dipartimento, attraverso Azienda Calabria Verde che va a controllare anche i corsi dei fiumi che sono il maggiore fattore di inquinamento che c’è oggi in Calabria. Con questa attività   puntiamo ad arrivare alla prossima stagione estiva con una maggiore tranquillità».
Calabrese ha sottolineato che fino ad oggi sulla depurazione sono state investite tantissime risorse «ma ne servono molte, molte altre. Parliamo di un piano di un miliardo di investimenti e oltre. Oggi non bastano quelle che abbiamo, ma c’è una programmazione e partiamo da quelle che sono le criticità più importanti che ci sono per affrontare poi una situazione che in passato non ha avuto, a mio avviso, la giusta attenzione».
Le attività svolte hanno coinvolto diversi enti responsabili del monitoraggio ambientale, tra cui vari dipartimenti regionali, Calabria Verde, Sorical, Arpacal e la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Importante è stato anche il coinvolgimento delle comunità locali e delle associazioni ambientaliste. Particolare rilievo è stato dato all’impiego di droni per il monitoraggio del territorio, coordinati da una control room. Inoltre, sono stati utilizzati “battelli pulisci mare“, che hanno svolto un ruolo cruciale nelle operazioni di pulizia. «Oggi – ha aggiunto Calabrese – con il governo della Regione guidato dal presidente Occhiuto si guarda alla depurazione come un problema serio da affrontare e con la parte regionale e con la parte del commissario Daffinà stiamo cercando di risolvere definitivamente tutte le problematiche della Calabria». «Oggi – ha affermato ancora l’assessore all’Ambiente – ritengo che da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali e comunali, ci sia una maggiore sensibilità a questa problematica. Ancora c’è tanto da fare e certo spiace quando accadono episodi come quello dell’altro giorno in un comune con l’ultima mareggiata in cui Smart è stata portata dal mare. Significa che ancora ci sono persone irresponsabili che pensano di scaricare tutto nei nostri fiumi e poi tutto arriva in mare creando problemi soprattutto alla salute dei cittadini. I fiumi sono il maggiore luogo di indagine, per questo abbiamo intensificato con Calabria Verde e con i sorveglianti idraulici, il controllo dei torrenti. Auspichiamo che anche i comuni facciano la propria parte perché solo facendo sinergia e lavorando insieme si possono affrontare e risolvere definitivamente questi problemi. «Il mare – ha concluso Calabrese – è una risorsa importante per lo sviluppo di questa regione. E quando parlo di sviluppo parlo anche di occupazione, quindi di trattenere la gente in Calabria. Lo possiamo fare attraverso il turismo».

Siviglia: «Bilancio positivo, ma le opere idrauliche sono inadeguate»

Salvatore Siviglia

Alle parole dell’assessore Calabrese si sono aggiunte quelle del direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Salvatore Siviglia il quale ha parlato di «bilancio positivo, sia per il numero degli interventi che abbiamo fatto e sia per i risultati conseguiti. Questo è il terzo anno che abbiamo avviato la campagna “Mare pulito” attraverso delle singole operazioni che ci hanno consentito di raggiungere importanti risultati. Il primo anno abbiamo avviato una procedura legata alla rimozione dei fanghi degli impianti di depurazione e alla sistemazione delle pompe di sollevamento, migliorando ovviamente l’organizzazione. Nel secondo anno – ha spiegato Siviglia – abbiamo completato gli impianti che ancora dovevano essere realizzati facendo una azione di monitoraggio continuo. La cosa importante qual è stata? Un filo diretto con i cittadini attraverso il portale “Difendi l’ambiente” dove chiunque poteva segnalare qualsiasi emergenza. Abbiamo avviato una filiera che ci ha consentito di raggiungere qualsiasi posto segnalato dai singoli cittadini e di intervenire immediatamente sia attraverso le operazioni da terra, facendo delle analisi attraverso gli enti preposti a ciò, e sia rimuovendo i punti di criticità che venivano segnalati, evitando che la presenza di liquami negli impianti di depurazione raggiungessero direttamente il mare e di conseguenza portando questo inquinamento antipatico verso i cittadini. Una cosa estremamente importante è che abbiamo fatto questa azione di campionamento non soltanto sulle aree balneabili come previsto dalla direttiva, ma abbiamo monitorato puntualmente tutti i punti di potenziale balneazione sull’aria ottenendo dei risultati che sostanzialmente ci hanno confortato rispetto agli anni precedenti. Lo scorso anno – ha continuato Siviglia – abbiamo trovato dati estremamente positivi, ossia inquinamento pari a zero. E’ chiaro che questa azione che stiamo attuando e che continueremo a fare anche nel 2025 va nella direzione di puntare ad avere una soluzione ottimale della pulizia del mare». Per quanto riguarda il golfo Lamezia, Siviglia ha rivelato che «è stata fatta una azione di monitoraggio quasi continua. In quelle aree abbiamo misurato temperature che arrivavano a 37-38°C. È normale che con una combinazione di acqua calda e presenza di fosfati all’interno del golfo, c’era questa proliferazione di alghe che solitamente ha interessato tre siti quest’anno: Diamante, il golfo di Lamezia e Nicastro. Quindi su questi tre punti abbiamo avuto lo stesso fenomeno con gli stessi risultati microbiologici». Siviglia ha messo in risalto la bellezza, al 31 agosto, del mare calabrese e a tal proposito, come l’assessore all’Ambiente, è tornato a parlare delle strutture balneari. «E’ stata fatta un’importante delibera di giunta regionale – ha dichiarato – che permette a queste strutture di continuare a restare aperte, perché si punta verso una destagionalizzazione dell’attività, legando ambiente e turismo, qualità delle acque e qualità dei posti. Sicuramente tutto ciò può consentire di dare risposta a quella strategia voluta dal presidente Occhiuto, e cioè di puntare sul turismo non soltanto nei mesi di luglio e di agosto». «Ora – ha aggiunto Siviglia – dobbiamo cercare di convivere con i potenziali rischi delle nostre aree. Per esempio in quella Lametina abbiamo avuto un’altezza di piogge di 370 millimetri, il triplo di ciò che si è verificato correntemente negli ultimi 20 anni. Quella quantità di pioggia caduta nell’arco di un’ora e mezza ha fatto sì che tutti i sistemi di scolo andassero a collasso. L’acqua arrivata era così tanta che ha creato una situazione di disastro. Abbiamo una situazione complessa ovunque e non si riesce a fare un’azione congiunta perché tutte le opere elettroniche progettate in passato sono state realizzate con criteri utili a far fronte a una certa quantità di acqua prevista dalle norme del riguardo. Criteri che sono stati completamente stravolti». (redazione@corrierecal.it)

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