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Indolfi lascia Catanzaro per “accasarsi” a Cosenza

Sicché il prof. Ciro Indolfi, concluso il suo incarico di professore ordinario all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, si è “accasato” in quella di Cosenza (leggi la notizia). Forse non esist…

Pubblicato il: 01/11/2024 – 16:18
di Franco Scrima
Indolfi lascia Catanzaro per “accasarsi” a Cosenza

Sicché il prof. Ciro Indolfi, concluso il suo incarico di professore ordinario all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, si è “accasato” in quella di Cosenza (leggi la notizia). Forse non esiste un precedente, nel nostro Paese, che ha “sfaccettature” simili a questa. A Cosenza hanno usato tutte le “armi” per “impossessarsi” di un luminare della medicina che, dati i rapporti esistenti tra le province, non poteva rimanere oltre a Catanzaro e portare consensi alla Città capoluogo della Calabria.
Catanzaro, per la verità, non è stata mai gradita a gran parte del territorio calabrese, specie a quella parte che ha dovuto digerire l’amarezza nel constatare non solo che Catanzaro sia stata eletta Capoluogo di Regione, ma anche per i passi in avanti che la Città accumulata, grazie soprattutto alla facoltà di medicina le cui attività venivano decantato sull’intero suolo nazionale.
Si racconta che si è “lavorato di fino” perché il professore Indolfi decidesse di accasarsi nella Università di Cosenza che ha fatto di tutto per avere la disponibilità di un luminare della medicina e, soprattutto, “indebolire” quella di Catanzaro. Forse col tempo sarà possibile apprendere chi si è prestato perché si realizzasse il sogno.
La Calabria è una regione nella quale “operazioni” come questa sono possibili, considerato che non esiste, salvo casi eccezionali, solidarietà e, men che meno, riguardo.
Indolfi aveva concorso a rendere importante l’università “Magna Graecia”. Era riuscito a fare funzionare a dovere l’Istituto di Cardiologia con gli annessi reparti di Emodinamica, Aritenologia Clinica e Interventistica. E, forse, è stato anche questo a dare fastidio a qualcuno.
È chiaro che oltre ad accaparrarsi una mente eccelsa, l’operazione è valsa anche ad alleggerire l’offerta sanitaria dell’Università di Catanzaro. Ciò lascia pensare che si sia potuto trattare di un “lavoro” per indebolire l’Università “Magna Grecia” di Catanzaro.

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