È una regione sorella la Calabria, dice Vincenzo De Luca, governatore della Campania. Non è la prima volta che lo sottolinea. La geografia meridionale nella quale spazia spesso il De Luca-pensiero ha quasi sempre la Calabria di Roberto Occhiuto come orizzonte. Stavolta è per una solidarietà in campo sanitario annunciata nella consueta videorubrica del venerdì pomeriggio, nel giorno di Ognissanti, appuntamento eccezionalmente concentrato in pochi punti che riguardano proprio la sanità, senza sconfinamenti politici in un momento delicatissimo per il presidente della Campania alle prese con la sua personale “vertenza pd” per il terzo mandato.
«La Campania – dice De Luca – si è dotata di anticorpi monoclonali per combattere il virus respiratorio sinciziale che colpisce le vie respiratorie, in maniera molto pesante, soprattutto nei bambini sotto i 2 anni. In Campania abbiamo risolto il problema che si era venuto a creare nei mesi scorsi a danno delle regioni del Sud. A partire dalla seconda settimana di novembre potrà partire la somministrazione. Abbiamo anche dato la disponibilità ad offrire una parte dei farmaci monoclonali alla Regione Calabria, che ci ha chiesto una mano. Riconfermiamo, attraverso quest’atto, la nostra solidarietà verso una regione sorella».
L’allarme per la bronchiolite dei bambini era scoppiato subito dopo agosto all’avanzare della stagione epidemica del virus respiratorio tra i più piccoli e i neonati che può provocare forme gravi di insufficienza respiratoria: l’anno scorso ha causato 15mila ricoveri, di cui 3mila in terapia intensiva e con 16 decessi.
Un’allerta di fronte alla quale aveva destato scalpore la nota del ministero della Salute che avvertiva come l’anticorpo monoclonale Nirsevimab, un farmaco che riduce i ricoveri del 90%, sarebbe stato erogato gratis solo dalle Regioni con i conti in regola e non invece in quelle in piano di rientro e cioè Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Una decisione che ha provocato una tempesta di reazioni e ha convinto il ministero a una immediata mezza retromarcia, valutando l’inserimento del farmaco tra quelli gratis a carico del Ssn e quindi per tutti. Evidentemente, però, la Regione Calabria aveva bisogno di una dose di approvvigionamento dei vaccini di cui dispone invece la vicina Campania.
E così, nel pieno del dibattito sull’autonomia differenziata e i livelli minimi di assistenza da garantire innanzitutto in materia sanitaria, arriva un “soccorso amico” tra regioni del Sud, ambedue da tempo impegnate a galoppare per certificare i risultati proprio in materia di diritto alla salute. Ospedali, attrezzature, personale medico e paramedico: non c’è giorno senza che entrambi i governatori (ognuno con una comunicazione specifica e differente) non raccontino un avanzamento della madre di tutte le battaglie di efficienza amministrativa delle rispettive regioni. Il balzo in avanti di Occhiuto, poi, sui medici cubani, da qualcuno irriso all’inizio, è diventato il modello seguito dal ministro della Salute Schillaci sull’arrivo in Italia di infermieri indiani. Sui risultati della sanità i due presidenti si giocano buona parte del loro futuro politico. Più tranquillo, e al momento senza avversari, quello di Occhiuto che ha recentemente affermato la sua volontà di ricandidarsi per il secondo mandato. Più tribolata la posizione di De Luca. È cronaca di queste ore.
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