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Mafia, appalti e voti: la Dda chiede nove rinvii a giudizio

L’inchiesta avrebbe fatto luce su un intreccio pericoloso in provincia di Agrigento

Pubblicato il: 02/11/2024 – 15:53
Mafia, appalti e voti: la Dda chiede nove rinvii a giudizio

PALERMO I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Sergio Demontis, Claudio Camilleri, Giorgia Righi e Alessia Sinatra, hanno chiesto 9 rinvii a giudizio nell’ambito di un’inchiesta avrebbe fatto luce su un intreccio di Mafia, politica e appalti nella bassa Quisquina, in provincia di Agrigento. Il 28 novembre, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Palermo, Ivana Vassallo, e’ in programma l’udienza preliminare. Sotto accusa Salvatore Imbornone, 64 anni, di Lucca Sicula, considerato il capo del mandamento; Giovanni Derelitto, 74 anni, di Burgio, ritenuto il capo della famiglia del paese; Francesco Caramazza, 51 anni, di Favara; Antonino Perricone, 53 anni, di Villafranca Sicula; Alberto Provenzano, 59 anni, di Burgio; Giuseppe Maurello, 54 anni, di Lucca Sicula; Giacomo Bacino, 60 anni di Burgio; Nicolo’ Riggio, 58 anni di Burgio e Gabriele Mirabella, 38 anni, consigliere comunale di Lucca Sicula. Altri cinque imputati, oltre Imbornone e Derelitto, sono accusati di associazione mafiosa. Si tratta di Caramazza, ritenuto un affiliato della cosca di Favara; Provenzano, accusato di essere organico alla famiglia di Burgio, presunto braccio destro del boss Derelitto; Riggio, della cosca di Burgio; Perricone, al quale si contesta di essere un componente della famiglia di Villafranca Sicula e Maurello che – secondo l’accusa – sarebbe affiliato del clan di Lucca Sicula. 

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