CATANZARO «Prenderemo delle iniziative, ma il Rettore non commetta l’errore di chiudersi alle critiche e al dibattito». Lo afferma il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, rompendo il silenzio di alcuni giorni e intervenendo nel dibattito che si è aperto a Catanzaro sul ruolo dell’Università Magna Graecia all’indomani dell’”ingaggio” di Ciro Indolfi, luminare di Cardiologia, da parte dell’Unical e di altre vicende del passato come la triplicazione delle facoltà di Medicina in Calabria. «Non nascondo la mia preoccupazione – esordisce Fiorita in un oso su facebook per i suoi consueti “Pensieri della Domenica” – per il clima che si è creato attorno all’Università “Magna Graecia”, la nostra Università, figlia di lunghe battaglie civili e politiche per la sua istituzione. Non bisogna mai dimenticare che in Calabria era prevista una sola Università Statale, l’Università della Calabria, sulle colline di Arcavacata. Ci fu bisogno di una straordinaria intuizione del magistrato Salvatore Blasco di creare un Consorzio pubblico per portare a Catanzaro corsi di laurea in medicina e giurisprudenza, attraverso accordi con Napoli e Messina. Solo nel 1982 si raggiunse l’agognato traguardo della statalizzazione delle due facoltà, sia pure nell’ambito dell’istituzione dell’Università di Reggio Calabria. Poi venne la terza facoltà, Farmacia, e quindi il riconoscimento dell’autonomia nel 1996. Io penso che nessuno abbia il diritto di cancellare questa storia. Ci sono stati degli errori, il più grande quello di dare il via libera alla duplicazione della Facoltà di medicina senza nemmeno chiare contropartite. Prima da consigliere di opposizione e poi da sindaco, mi sono schierato senza se e senza ma contro questa ipotesi, senza lasciarmi condizionare dal fatto di essere docente all’Unical. Ora – sostiene il sindaco di Catanzaro – l’Umg è in sofferenza e noi non possiamo restare alla finestra perché l’Università è un patrimonio della città e non solo di coloro che ci lavorano e ci studiano. Prenderemo delle iniziative, ma il Rettore non commetta l’errore di chiudersi alle critiche e al dibattito».
Ma nel post Fiorita affronta anche la questione dell’emergenza idrica di Catanzaro, ritornata prepotentemente alla ribalta nei giorni scorsi per la vicenda della non potabilità dell’acqua per una settimana in diverse zone della città, soprattutto nel centro storico: «Oggi possiamo dire che, nonostante una rete idrica colabrodo, mai rinnovata in decenni e di cui esiste solo una parziale mappatura, siamo stati bravi e fortunati a trovare la causa della lieve contaminazione dell’acqua potabile. Poteva andarci peggio e questa storia – osserva il sindaco di Catanzaro – poteva andare avanti ancora per tanti giorni. Ci abbiamo lavorato giorno e notte, sempre guidati dall’esito delle analisi, senza farci prendere dall’ansia di revocare l’ordinanza. L’incazzatura della gente è più che comprensibile, ma ho preferito prendermi qualche impropero in più piuttosto che rischiare la salute di un solo cittadino. Tutto è bene quel che finisce bene. Resta la solita amarezza. Anche in questa occasione – conclude Fiorita – c’è stato chi ha gioito per la sofferenza dell’amministrazione, prendendo la palla al balzo per sferrare ingiusti e ingenerosi attacchi politici. Si è arrivati a dire che l’iniziativa della distribuzione gratuita delle bottiglie di acqua minerale è da ascrivere alla sola azienda benemerita e che l’amministrazione ne era all’oscuro… Non si fa così. In presenza delle emergenze si collabora e non si specula». (c. a.)
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