COSENZA Il Pubblico Ministero Bianca Maria Battini, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, ha reiterato al gip la richiesta di archiviazione «non essendo emersi nuovi elementi idonei a ritenere integrato l’ipotizzato delitto nei confronti degli indagati del personale medico che hanno avuto in cura Cosimo Serra (in relazione al quale, come affermato nella consulenza tecnica di parte, sarebbe possibile riscontrare dei profili di responsabilità).
Il 16 aprile 2016, il paziente era stato trasferito nel reparto di rianimazione dove poi sarebbe morto sei giorni dopo per «sindrome multi organo in paziente con pancreatite acuta di grado severo, cardiopatia ischemica cronica già sottoposta ad angioplastica (2010) – BPCO – litiasi della colecisti». La famiglia della vittima si è affidata al legale Enrico Morcavallo che ha presentato atto di opposizione alla richiesta di archiviazione. Nell’atto, il legale sottolinea: «non si comprende come i sanitari abbiano nuovamente optato per una condotta attendestica in virtù di un quadro allergico che, invece, poteva essere monitorato». Come sottolinea il legale, solo il 16 aprile 2016, «veniva eseguita una consulenza chirurgica, la quale evidenziava un quadro clinico di pancreatite acuta per la quale non sussistevano indicazioni chirurgiche. Pertanto, in questa fase clinica non si ravvisano elementi di censura nella condotta dei gastroenterologi ma bensì dei chirurghi che non optavano per la scelta di un intervento chirurgico in urgenza». Dunque, come certifica il medico legale «E’ altamente probabile che un trattamento corretto con tempestivo intervento di colecistectomia avrebbe aumentato la chance di sopravvivenza del paziente del 60%». (f.b.)
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