CATANZARO «La carenza di personale sanitario, rappresenta una piaga da sanare, costituisce un problema che si trascina da troppo tempo e che rischia di far continuare la crisi profonda e senza via d’uscita del nostro sistema sanitario». È quanto evidenzia il segretario della Fiom Cgil della Calabria Umberto Calabrone. «In una economia debole come quella calabrese – aggiunge – alla luce di un numero insufficiente di tutto il personale sanitario e non, che lavora nel sistema regionale che opera spesso in condizioni precarie con tanta abnegazione diventa sempre più difficile tutelare la salute della collettività. La riorganizzazione e il rafforzamento del sistema sanitario territoriale, deve diventare centrale per innalzare il livello qualitativo della sanità. Non c’è futuro senza una concreta valorizzazione dei professionisti della salute. Non può assolutamente esistere un domani, per il nostro sistema sanitario, senza una politica sanitaria lungimirante, che miri finalmente a creare un sano equilibrio tra le competenze di medici e professionisti dell’assistenza, le elevate responsabilità che le nuove sfide della sanità pongono loro davanti, e un concreto miglioramento delle condizioni di lavoro proprio di quegli operatori che rappresentano la leva su cui costruire la sanità del futuro». Calabrone afferma che «per dare un futuro alla Calabria c’è bisogno di un sistema sanitario che dia fiducia ai cittadini sempre più in fuga da un sistema che viene visto inadeguato, serve l’applicazione dell’art. 32 della costituzione “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” per queste ragioni come Fiom Cgil Calabria giorno 9 novembre a Cosenza scenderemo in piazza insieme al comitato per la sanità pubblica».
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