LAMEZIA TERME Qualcuno osservando le foto relative all’inondazione che ha colpito Valencia, in Spagna, ha pensato che quegli scatti fossero il risultato restituito dall’intelligenza artificiale. Nulla di tutto questo. La realtà, purtroppo, parla di ingenti danni e numerose vittime. Una immane tragedia, accaduta in uno dei Paesi membri dell’Unione Europea a pochi passi dall’Italia. Anche l’Emilia Romagna ha dovuto fare i conti con i disastri provocati dal maltempo, ma fortunatamente con conseguenze minori rispetto agli spagnoli.
In Calabria, i segni di quelle ore di incessanti piogge, della furia del torrente esondato, sono ancora visibili. L’asfalto nuovo di zecca, stride con il resto del tracciato stradale che compone la Ss 280 dei “Due Mari“: inghiottita da fango e detriti, segnata da una voragine simbolo della recente ondata di maltempo che ha colpito e messo in ginocchio per settimane il lametino. I lavori di Anas e la riapertura al traffico dell’importante arteria di collegamento tra Lamezia e Catanzaro, tra il capoluogo e l’aeroporto internazionale consente di tornare ad una lenta e graduale situazione di normalità. Il peggio è passato e il pericolo di possibili gravi conseguenze è scampato, almeno se si fa riferimento alla giovane di 25 anni che si è ritrovata in pochi secondi inghiottita con la sua vettura dall’asfalto, riuscendo a salvarsi solo grazie all’intervento di alcuni coraggiosi automobilisti in transito.
Al di là delle necessità emergenziali, il vero modo per dimostrare concreta solidarietà alla Spagna alluvionata, così come in precedenza era accaduto all’Emilia Romagna, è che la Unione Europea assuma il contrasto e l’adattamento alla crisi climatica come obbiettivi prioritari comuni. A richiederlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI). I dati snocciolati sono significativi. «Il numero di nubifragi abbattutisi sulla Penisola nei mesi di settembre ed ottobre 2024 è quantificato in 692, cioè il 91% di quelli complessivamente registrati (759) nello stesso periodo del quinquennio 2019-2023 (fonte: European Severe Weather Database)».
Numeri drammatici che motivano la preoccupazione di chi monitora costantemente fiumi e torrenti calabresi, ormai diventati osservati speciali. In Calabria, dopo le precipitazioni intense, tornano a scendere i livelli dei fiumi Lao, Coscile ed Ancinale. (f.b.)
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