ROMA «Sembra che ci sia un’azione coordinata di una parte della magistratura contro il Governo e il Parlamento, volta a sabotare la lotta all’immigrazione irregolare e a sostituirsi al Parlamento eletto dal popolo italiano, prevaricandolo. Ma non può un magistrato disapplicare una norma, creandone di fatto un’altra». Lo dichiara l’europarlamentare di Forza Italia Flavio Tosi, dopo che i tribunali di Bologna, Roma e Palermo hanno impugnato il recente decreto del Governo sui centri per i migranti in Albania. «Nel frattempo – continua Tosi – la procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio di sei militari, quattro della Guardia di Finanza e due della Capitaneria di porto, perché ritiene che abbiano responsabilità, per ‘inerzia’ e ‘omissioni’, nel naufragio di Cutro dell’anno scorso». Il riferimento è all’imbarcazione “Summer Love”, che nella notte del 26 febbraio 2023 affondò causando la morte di 94 migranti. «Ma quella tragedia – dice Tosi – fu causata da altri fattori, le condizioni del mare, con violente onde tra forza 4 e forza 5, e la barca era stipata di persone, almeno 180 migranti. Sono certo che i sei militari dimostreranno la loro estraneità alle accuse, ma nel frattempo dovranno anticipare decine di migliaia di euro per difendersi, e parliamo di servitori dello Stato che percepiscono stipendi modesti rispetto al carico di responsabilità che hanno. Invece quei magistrati, anche in caso di errore giudiziario, difficilmente incapperebbero nella responsabilità civile, e anche fosse pagherebbe lo Stato per loro. È una pesante ingiustizia. È inaccettabile». Alle parole di Tosi seguono quelle dell’europarlamentare della Lega Roberto Vannacci. «Esprimo tutta la mia solidarietà per i sei militari (quattro della Guardia di Finanza e due della Capitaneria di Porto) per i quali il Pubblico Ministero della Procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio in seguito alla vicenda del naufragio di Cutro della imbarcazione ‘Summer Love’, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, causando la morte di 94 migranti. Da uomo di Stato ripongo piena fiducia nell’operato della Magistratura, sono quindi convinto che sarà stabilita la veridicità dei fatti e che il quotidiano lavoro, per la tutela di tutte le vite umane, delle nostre Forze Armate verrà giustamente riconosciuto».
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