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“supplemento d’indagine”

Post-alluvione, due strade provinciali su tre sono ancora bloccate. «La situazione resta drammatica» – VIDEO

Il sindaco di San Pietro a Maida Giampà e il presidente della Provincia Mormile ospiti su L’altro Corriere Tv. «Danni per almeno 15 milioni di euro»

Pubblicato il: 07/11/2024 – 15:06
Post-alluvione, due strade provinciali su tre sono ancora bloccate. «La situazione resta drammatica» – VIDEO

LAMEZIA TERME Strade e ponti danneggiati, frane e paesi praticamente isolati. L’immagine simbolo della casa in bilico di San Pietro a Maida colpita dal fango, quasi appoggiata sui detriti che la circondano. Dopo due settimane dall’alluvione che il 20 ottobre ha colpito l’area lametina provocando ingenti danni, si apre il dibattito sulle condizioni di strade e infrastrutture nel Catanzarese. A discuterne, ospiti di “Supplemento d’indagine”, il format condotto da Danilo Monteleone in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75), sono il sindaco di San Pietro a Maida Domenico Giampà e il presidente della provincia di Catanzaro Amedeo Mormile. Entrambi raccontano «le ore terribili» di quella notte, un nubifragio che ha ricordato quello del 2018, quando morirono una donna e due bambini. Ma, soprattutto, Giampà e Mormile lanciano un allarme sui danni e sulle condizioni in cui versano i paesi colpiti, discutendo anche sulle soluzioni necessarie per prevenire i disastri legati ad eventi atmosferici sempre più frequenti.

Le «terribili ore» dell’alluvione

«C’erano persone che non riuscivano a raggiungere le abitazioni, bloccate per strada, che chiedevano aiuto con l’acqua alta che cominciava a entrare nelle loro auto» racconta il sindaco di San Pietro a Maida, insieme a Iacurso e Maida i tre comuni più colpiti dall’ultima alluvione. Fango e smottamenti che rendevano le strade impraticabili anche per i mezzi di soccorso. «Ci siamo dovuti adattare grazie al volontariato locale, siamo riusciti a portare un po’ di gente a casa mentre altri li abbiamo ospitati nel municipio». Oltre 380 mm di pioggia, un dato abnorme se si considera, come sottolinea il presidente della Provincia Mormile «che ne sono caduti 180 in Toscana e 420 a Valencia». Una quantità tale che ha creato ingenti danni alle infrastrutture, isolando paesi interi. «Siamo intervenuti subito – spiega Mormile -, è giusto parlare di povertà di mezzi e risorse, ma anche della grande voglia e capacità dell’ufficio tecnico e delle persone impiegate a cercare di ripristinare le migliori condizioni di viabilità. Purtroppo, parliamo di chilometri e chilometri di frane che sono piovute sulle strade provinciali».

«La situazione è drammatica»

Oggi al lavoro ci sono reparti provenienti di tutta la provincia, ma al di là dell’amministrazione locale, aggiunge Mormile «bisogna ripensare anche a una politica nazionale che punti sugli enti territoriali fornendo mezzi e risorse adeguati a far fronte a queste cose e ai problemi ordinari». Anche perché la situazione, a due settimane dall’alluvione, è ancora drammatica, come avverte il sindaco Giampà. «Due strade provinciali su tre sono ancora bloccate, noi avremmo una strada comunale che potremmo usare ma è bloccata anche quella e stiamo ancora spalando fango. E fino ad ora siamo stati graziati dal tempo, ma la situazione è drammatica. In una zona del paese un torrente che è stato tombato diversi decenni fa è ancora tappato e nonostante gli scavi ancora non si è riusciti a trovare l’ostruzione. Sono molto preoccupato».

Il crollo del ponte di Cottola e l’ipotesi attraversamento provvisorio

Il sindaco descrive una drammatica situazione di «pericolo, di rischio, di smarrimento» che coinvolge anche Iacurso e Maida, parlando a nome della «disperazione dei cittadini e dei commercianti». Solo su San Pietro a Maida si parla di costo dei danni di «non meno di 3-4 milioni di euro per cercare di mettere in sicurezza il territorio». Le prime risorse dovrebbero arrivare dopo la dichiarazione di stato di calamità naturale, risponde Mormile. «Parliamo di 15 milioni per la viabilità provinciale». C’è poi il caso particolare del ponte di Cottola, completamente abbattuto dalla forza del torrente. «Solo per questo parliamo di un investimento che supererà i 3 milioni di euro. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma se da una parte c’è la caparbietà degli amministratori dall’altra c’è un ordinamento che ti lega le mani». Sul ponte di Cottola c’è richiesta di costruire un attraversamento provvisorio. «Sulla ricostruzione giustamente ci sono procedure da seguire, ma noi chiediamo un team di esperti per studiare a un attraversamento provvisorio straordinario».

Si spera nelle risorse in arrivo

Un’ipotesi «da valutare approfonditamente», dice Mormile, che però pone l’attenzione anche sui motivi del crollo del ponte. «In questo caso è stato qualcosa di strano, si vede che è stato completamente travolto da questa onda anomala. Ma per oltre cento anni quel Ponte è resistito, adesso è crollato. Questo perché sono cambiate le cose che aveva intorno». Danni per la provincia che, considerate tutte le arterie colpite, superano i 15 milioni. «Ho avuto delle interlocuzioni, dei tavoli tecnici. Arriveranno i primi soldi dopo la dichiarazione di calamità, io ho dirottato tutte le risorse disponibili sulle somme urgenze spendendo circa 300mila euro.Di più è impossibile fare ora». In attesa delle risorse e dei lavori urgenti, resta grave la situazione nell’area lametina, con il sindaco di San Pietro a Maida Domenico Giampà che si dice preoccupato anche per i tempi che questi lavori potrebbero volere. «Ho una situazione come se ci fosse stato un terremoto, è veramente difficile» ribadisce il primo cittadino. «Ho timore di come le cose come andranno a finire, che non ci venga data la giusta attenzione dagli enti preposti. Ma se questa situazione continuerà a lungo, se non sono nelle condizioni di poter garantire la normalità ai miei cittadini, prendo le chiavi e le consegno al prefetto». (redazione@corrierecal.it)

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