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Il prof di musica a Lamezia in affari con Cracolici: marijuana a prezzo di favore e «di buona qualità»

Tra le persone coinvolte nell’inchiesta della Dda, anche un “insospettabile” insegnante di musica. Il boss: «Almeno due e cinque ma voglio vedere i soldi»

Pubblicato il: 08/11/2024 – 18:25
di Giorgio Curcio
Il prof di musica a Lamezia in affari con Cracolici: marijuana a prezzo di favore e «di buona qualità»

LAMEZIA TERME Spartiti, chiavi di violino e lezioni di musica davanti a decine di studenti. La vita “normale” di un insegnante di musica che, evidentemente, non era sufficiente. Gli inquirenti della Distrettuale antimafia di Catanzaro, indagando sul profilo del presunto boss di ‘ndrangheta di Cortale, Domenico “Mimmo” Cracolici (cl. ’71), sono così riusciti a risalire ad un “insospettabile” insegnante di musica in un istituto scolastico di Lamezia Terme, Bruno Bertucci (cl. ’64), finito agli arresti anche lui nel corso del blitz “Artemis”, condotto dai Carabinieri. Nel corso dell’attività, infatti, sono state documentate cessioni di considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente all’insegnante, utilizzato da Cracolici «per immettere quantitativi di stupefacente sul mercato», annotano gli inquirenti, grazie ad un rapporto fiduciario tale da garantirgli «un prezzo di acquisto della droga privilegiato» ovvero 2,50 euro al grammo e la fornitura di marijuana di buona qualità.

«Due euro e cinquanta, mi paghi…»

Ascoltando le loro conversazioni, la pg ha quindi ricostruito un rapporto di familiarità e fiducia “professionale” fra i due soggetti radicando nel tempo e antecedente rispetto all’inizio delle intercettazioni. Gli inquirenti annotano, ad esempio, una trattativa risalente al 28 gennaio 2022 tra Bertucci e Cracolici. «(…) ti devo dire una cosa» dice il prof al boss che risponde: «Eh! Due chili…», «e basta che la pago di meno…» «due euro e cinquanta, mi paghi…». Il giorno successivo, Mimmo Cracolici insieme al figlio si recano nel luogo in cui custodivano la sostanza stupefacente per confezionarlo. Qui, il boss mostra al figlio «un involucro contenente una partita di marijuana non ancora smerciata nel comune di Cortale», annota la pg «garantendo che era di qualità superiore rispetto a quella prodotta da loro e spacciata in precedenza».  

«Da Bruno voglio vedere i soldi»

Ascoltando ancora la conversazione, la pg avrebbe ricostruito il rapporto di fiducia reciproca tale tra Mimmo Cracolici e il prof di musica – finalizzati allo spaccio di considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti –  tanto che, come rilevato da Mimmo «prima di cedere a Bertucci la marijuana richiesta», quest’ultimo avrebbe dovuto consegnargli il dovuto importo, «7mila euro sui quali, proprio per il rapporto di fiducia, avrebbe applicato uno sconto di 500 euro», annotano ancora gli inquirenti. «(…) almeno a due e cinque altrimenti non gliela do… ma da Bruno voglio vedere i soldi, che poi i cinquecento euro glieli lascio, ma i sette li voglio…».

«Questa sì, questa è fumabile!»

In una intercettazione risalente, invece, al 12 febbraio 2022, effettuata sullo smartphone di Cracolici ha consentito agli inquirenti di «identificare con certezza Bruno Bertucci, presentato alla figlia del boss quale insegnate al polo scolastico “Ardito” di Lamezia Terme», annotano ancora gli inquirenti. Nella seconda parte dell’incontro, inoltre, sarebbe poi emerso il ruolo di spacciatore che «Bertucci avrebbe ricoperto in seno all’organizzazione», si legge ancora negli atti, chiedendo ed ottenendo giudizi sulla droga. «Questa com’è?» chiede Cracolici al prof. «Questa sì, questa è fumabile! Quella come sapore era strano, però…». Alle lamentele di Bertucci, Mimmo Cracolici replica: «Già un chilo… te la sei presa due o tre volte!». A confermare – secondo l’accusa – il legame solido tra i due, ci sarebbe ancora un’altra conversazione. È il 26 febbraio del 2022 quando Bertucci telefona Cracolici e, con un linguaggio non esplicito ma chiaro, «lo metteva in guardia dalla presenza dei Carabinieri» annota la pg, tenuto conto dei vincoli imposti dalle prescrizioni legate all’affidamento in prova ai servizi sociali che prevedevano il rientro nell’abitazione entro le ore 20. (g.curcio@corrierecal.it)

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