ROMA Il Parlamento italiano, su iniziativa del Governo Meloni, ha proceduto con l’emanazione di leggi che abilitano la ripresa delle attività di progettazione e di realizzazione del Ponte di Messina. Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD ed Europarlamentare del Gruppo S&D, per cui è membro della Commissione ENVI, ha promosso come prima firmataria un’interrogazione parlamentare rivolta alla Commissione Europea e relativa alla realizzazione dell’Opera, che dovrebbe dar vita a una connessione stabile tra la Regione Sicilia e la Regione Calabria – ma le circostanze della cui costruzione sembrano sin d’ora piuttosto nebulose. «La riattivazione dei progetti da parte del Governo Meloni prevede, alla l. 8 agosto 2024, n.120, che la realizzazione del progetto esecutivo possa essere approvata per fasi esecutive, e dunque acconsente ad una realizzazione per lotti, che è invece espressamente esclusa dal bando di gara dell’Aprile 2006 cui la legge del 2024 fa riferimento», ha spiegato Annalisa Corrado. «I costi totali dell’opera – ha aggiunto Corrado – oggi sono stimati a 13,5 miliardi di euro, un aumento di più del 50% rispetto a quanto previsto dal contratto tra Stretto di Messina SpA e ATI “Eurolink, che invece fissava un corrispettivo pari a poco meno di 4 miliardi di euro IVA esclusa. Una situazione in aperta violazione della direttiva 2014/24/UE, che stabilisce il principio secondo cui l’eventuale aumento di prezzo non deve eccedere il 50 % del valore del contratto iniziale».
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