COSENZA «La scelta operata dalla Regione di indire il referendum, consultando le popolazioni dei Comuni interessati dal progetto di fusione, appare prima facie rispettosa del richiamato regime giuridico di matrice costituzionale, ordinaria e regionale» e «la fissazione della consultazione referendaria alla data dell’1.12.2024 sembra inoltre conforme alle disposizioni di cui all’art. 41 L.R. n. 13/1983»: sono due delle argomentazioni con cui il Tar della Calabria respinge i quattro ricorsi presentati nei giorni scorsi contro la Regione Calabria, rappresentata dall’Avvocatura regionale e dagli avvocati Achille e Oreste Morcavallo, che ha fissato a domenica 1 dicembre il referendum per la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero.
Il ricorso dei Comuni di Cosenza a Castrolibero oltre che di due comitati per il No alla fusione (qui le posizioni dei ricorrenti) era finalizzato all’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto del Presidente della Regione n. 59 del 9.10.2024 di indizione del referendum consultivo obbligatorio “Modifica dei confini territoriali dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero della provincia di Cosenza”; della delibera di Giunta regionale n. 533 del 7.10.2024 con oggetto “Indizione referendum consultivo obbligatorio Modifica dei confini territoriali dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero della provincia di Cosenza”; della deliberazione del Consiglio regionale n. 308 del 26.07.2024, avente ad oggetto effettuazione del referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 177/12; – della proposta di legge regionale del 24.04.2023 prot. n. 8391 recante “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”; – della risoluzione n. 2/2024 adottata dalla Prima Commissione del Consiglio regionale nella seduta del 20.03.2024».
«Trionfa la democrazia. Ora andare a votare sì»: così la deputata della Lega Simona Loizzo sul pronunciamento del Tar che respinge l’impugnazione e «ci consente di andare a votare il 1 dicembre. E andremo a votare per dire sì alla città unica. Contro quegli apparati che puntano semplicemente alla conservazione. Dispiace che il Comune di Cosenza abbia speso migliaia di euro dei contribuenti per impugnare il referendum mentre il sindaco sorprendente dice di essere a favore… Personalmente sono commossa, ricordando la prima proposta di legge che depositai ad aprile 2022. Andiamo a votare il 1° dicembre per una grande città. Per il futuro». A Loizzo fanno eco il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, e per il gruppo consiliare regionale, Luciana De Francesco: «Ringraziamo l’ufficio della avvocatura regionale e gli avvocati Oreste e Achille Morcavallo per avere degnamente rappresentato la legittimità della legge regionale sulla città unica. Ringraziamo i consiglieri regionali che hanno votato il provvedimento. Oggi vengono sconfitti quanti si sono opposti a una realtà che tutti i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero vogliono vedere realizzata. Come partito solleciteremo tutti i nostri elettori ad andare a votare Si il 1 dicembre. Non possiamo non notare che tra gli sconfitti c’è il Comune di Cosenza a che a parole dice di essere per la città unica ma che non ha accolto il nostro invito a ritirare l’impugnativa. Come centrodestra siamo convinti che sarà una grande festa di democrazia».
«Adesso a decidere sulla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero saranno i cittadini attraverso il loro voto». Così Giacomo Mancini, coordinatore della campagna per il Sì per il Partito Democratico dopo la pronuncia del Tar che ha confermato la data del primo dicembre per il referendum sulla città unica. «Non esiste – ha aggiunto Mancini – espressione più alta di democrazia. Da qui al primo dicembre continueremo a spiegare le ragioni del Sì attraverso iniziative nei quartieri, nei rioni e nelle frazioni di quella che potrà diventare la città più importante della Calabria. Il nostro obiettivo è di impegnarci per dare vita ad una grande città attrattiva, solidale, rispettosa delle storie dei municipi che la andranno a comporre e insieme con l’ambizione di offrire a chi la vive servizi migliori e maggiori opportunità».
«Oggi è una giornata storica per la Calabria tutta e per la Provincia di Cosenza in particolare. Il Tar Calabria ha rigettato i ricorsi presentati dagli Enti e dai comitati per il No, per cui il primo dicembre si andrà a votare per il referendum sulla città unica». Lo affermano in una nota Bruno Puppio e Michele Arnoni del Comitato “Nuova Cosenza – Comitato per il sì”. «Noi del comitato “Nuova Cosenza”, il primo comitato civico spontaneo nato nel luglio 2023 – proseguono – già questa estate abbiamo annunciato la volontà di costituirci nel giudizio contro i comuni di Cosenza e Castrolibero, nonché altri comitati per il No, per difendere la democrazia, per dare la parola ai cittadini di decidere sulla fusione, e per contribuire a creare una grande città. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto la correttezza e legittimità dell’iter legislativo avviato dalla Regione Calabria e, per tale ragione, ci siamo costituiti nel giudizio dinanzi al Tar Calabria, per il tramite dello Studio Morcavallo di Cosenza, che cogliamo l’occasione di ringraziare per l’opera prestata. Ci teniamo anche a sottolineare – concludono Puppio e Arnoni – che eravamo l’unico comitato / movimento / associazione per il Sì ad essere costituiti. Abbiamo da sempre sostenuto, anche pubblicamente, che i ricorsi presentati sarebbero stati rigettati, per carenza di motivazione. Ed il Tar ci ha dato ampiamente ragione. Ora ci auguriamo che tutti insieme costruiremo una grande e Nuova Cosenza, recandoci alle urne il primo dicembre per il Referendum votando Sì».
«Abbiamo appreso della decisione del Tar Calabria di rigettare la richiesta cautelare contenuta nel nostro ricorso avverso il referendum previsto per l’1 dicembre. Le pronunce – scrive il Comitato Cittadino di Rende – si rispettano ma si possono non condividere. Insieme ai nostri legali di fiducia valuteremo la possibilità di ricorrere in appello al Consiglio di Stato. Ma tutto ciò non ferma la nostra battaglia per la tutela dei principi democratici. Battaglia che dà più di un anno va avanti e che adesso rilanceremo con più vigore e con più forza. Intanto, nella giornata di ieri si sono costituiti 15 comitati territoriali nei quartieri e nelle contrade di Rende, formati da tanti liberi cittadini che condividono le nostre preoccupazioni per una fusione a freddo nata per spalmare sulle popolazioni di Rende e Castrolibero i debiti del Comune di Cosenza creati da Occhiuto e dal centro destra. Rende Centro Storico e contrade limitrofe, Santo Stefano, Piano Maio e Piano Monello e c.da Cutura, Arcavacata, Dattoli e c.da Rocchi con la zona del Cancello di Magdalone, Quattromiglia e c.da Lecco, C.da Tocci da via Verdi a via Rossini, Villagio Europa e complesso City Garden, Commenda, Viale dei Giardini, c.da Santa Rosa e Santa Chiara, Roges, Sant’Agostino, Saporito, Surdo e Università della Calabria sono, appunto, i 15 comitati territoriali costituitisi in città. Questo per sensibilizzare e informare sulle ragioni del No alla proposta di fusione ogni cittadino di Rende. Domani pomeriggio, nella piazza antistante il Centro Sociale “Roberta Lanzino” a Saporito si terrà un ulteriore incontro organizzativo con tutti i comitati territoriali, per poi essere domenica nel piazzale antistante la chiesa di San Carlo Borromeo e su via Rossini per incontrare i cittadini rendesi. Lunedì 11 alle 17:30 ci sarà un incontro a Santo Stefano. Continueremo la nostra opera di informazione e sensibilizzazione che stiamo portando avanti da un anno. rendendo consapevoli i rendesi dello scippo che stanno perpetrando nei loro confronti i consiglieri regionali che propongono una fusione a freddo, che lede i principi fondamentali e basilari della democrazia e che vuole cancellare la storia ma, soprattutto, l’identità dei nostri territori».
In serata arriva anche una dichiarazione di Antonio Curcio e Maria Pia Funaro (Circolo AU – Sinistra Italiana): «L’esercizio del voto è la più alta forma di democrazia e il primo dicembre sarà un importante momento democratico per le tre comunità. L’ordinanza del Tar ribadisce che la platea referendaria è la totalità dei cittadini, non divisi per comune.
In merito ai ricorsi presentati, riteniamo dannosi quelli fatti a spese dei cittadini delle due municipalità di Cosenza e di Castrolibero. Sinistra Italiana, ancora una volta, ha avuto il coraggio e la lungimiranza nel guardare verso una nuova città, in contrasto alla idea di Città Unica voluta dai poteri forti. Tocca ora unificare la Sinistra dell’area urbana per la costruzione di una Città a misura delle cittadine e dei cittadini, dei bambini e degli anziani, sostenibile, giusta e solidale, che possa contribuire fattivamente ad affermare il compito di motore sociale, culturale ed economico della Calabria». (euf)
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