COSENZA In 500 sfilano a Cosenza, cittadini, una trentina di sindaci del Coswentino, sindacati ed il comitato per la sanità pubblica: tutti insieme per un corteo partito – questa mattina – da piazza Loreto. Attraversando le strade della città, si rivendica il diritto a poter essere curati dignitosamente in strutture pubbliche e dunque per denunciare al contempo l’operazione di smantellamento dei servizi socio-sanitari pubblici a favore di quelli privati. «Dalla Valle dell’Esaro alla Valle delle Lacrime» è questo il claim che campeggia sugli striscioni di alcuni manifestanti oggi in corteo a Cosenza. «Purtroppo siamo senza sanità, 64.000 utenti senza cure, abbiamo anche una latente carenza di medici di base, disponibili solo tre volte alla settimana, poche ore, non abbiamo un ospedale», è lo sfogo di una manifestante. «Chiediamo – aggiunge – un presidio aperto h24 e un’autoambulanza con i medici a bordo perché siamo distanti da Cosenza, l’ospedale più vicino è a 50 km. Chiediamo sicurezza perché solo così possiamo avere un sorriso, senza sanità si muore».
Al corteo ha partecipato anche il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. «Mi auguro che si faccia l’ospedale, ma l’hub, che è cosa diversa dal policlinico, per cui auspico che questo finanziamento già confermato da Inail possa vedere la luce con la realizzazione del nostro nosocomio che io ritengo debba farsi a Vaglio Lise, ma come ho sempre detto al governatore, si faccia dove vuole purché lo faccia», sostiene il primo cittadino. Che aggiunge: «la nostra è la provincia più vasta della Calabria, un presidio ospedaliero può essere l’inizio di un cammino che conduce ad una sanità diversa e migliore nella nostra regione». Presente una delegazione del M5s calabrese. «Partecipiamo alla manifestazione di oggi a sostegno della sanità pubblica perché riteniamo che il nostro sistema, un tempo all’avanguardia, sta venendo svuotato, a favore di quello privato, grazie anche alle spinte di questa destra che ci governa. I calabresi non riescono più a curarsi. Questa dovrebbe essere la priorità per Occhiuto e Meloni. I proclami e le autoassoluzioni mettiamole da parte», dice Anna Laura Orrico, parlamentare del Movimento. (f.b.)
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