Fine settimana di lavoro per superare lo stallo che si è creato all’ultima curva sulla trattativa tra Ita e Lufthansa con i sindacati che tornano ad esprimere «forte preoccupazione» e chiedono al Mef, azionista unico della newco, una convocazione urgente per avere un quadro della situazione attuale.
Il dossier è in mano al direttore generale del Dipartimento dell’Economia del Mef, che ha la delega alle partecipate, Marcello Sala. Il nodo è quello del prezzo. La partita sembra ancora aperta. E, secondo quanto trapela, tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di un ricorso all’arbitrato per stabilire il prezzo finale d’acquisto nel tentativo di far arrivare a Bruxelles nei prossimi giorni, ma difficilmente lunedì, l’attesa documentazione sui contratti commerciali che Ita e Lufthansa hanno firmato con le compagnie rivali per garantire la concorrenza. Contratti che non sono stati controfirmati dal Mef dopo la richiesta dei tedeschi dello sconto. La scadenza è l’11 novembre ma Bruxelles sembra disponibile ad allungare i tempi per arrivare al closing e quindi far decollare l’alleanza italo-tedesca.
Nei giorni scorsi il colosso tedesco, facendo leva su alcune clausole contrattuali ha chiesto uno sconto di alcuni milioni sulla seconda tranche da versare all’azionista, pari ad altri 325 milioni di euro per rilevare un ulteriore 49% di Ita, dopo il primo aumento di capitale riservato, sempre di 325 milioni, per acquisire la prima quota del 41% della compagnia azzurra. Lufthansa ha motivato la richiesta con il costo di alcuni investimenti fatti dopo l’accordo di alleanza del 2023 e sulla valutazione della compagnia italiana che secondo gli aspiranti partner tedeschi si sarebbe svalutata. Richiesta bocciata dal ministero di via XX Settembre, che chiede che gli impegni vengano rispettati. I sindacati sono preoccupati che la trattativa possa finire fuori pista e che a pagarne le conseguenze siano proprio i dipendenti di Ita Airways. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta e Anpac chiedono in «tempi brevissimi» un incontro «chiarificatore» al Mef, invitandolo a sottoscrivere il documento sugli impegni.
«Questa mancata firma rischia di pregiudicare il buon esito dell’operazione e se questo accadesse, sarebbe un fatto estremamente grave perché sarebbero proprio le lavoratrici e i lavoratori a ritrovarsi davanti ad uno scenario a rischio», avverte la Uiltrasporti. La Filt Cgil denuncia che «finora come organizzazioni sindacali non siamo mai stati interpellati dal Mef e chiediamo di essere coinvolti per avere informazioni chiare». Gli stessi sindacati chiedono anche l’avvio di un confronto con Alitalia Sai in amministrazione straordinaria dopo che la compagnia ha dato il via alla procedura di licenziamento per 2.059 dipendenti. Serve un “esame congiunto” sulla procedura di riduzione del personale, secondo la prassi, spiegano. I 2.059 dipendenti potranno contare sull’assegno di cassa integrazione fino al 31 dicembre 2024 e poi, dopo il licenziamento, sulla Naspi; potrebbe intervenire anche il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo.
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