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La nuova “frontiera” della sanità digitale: ecco il Piano della Regione per migliorare i servizi

I contenuti e gli obiettivi del documento elaborato da Azienda Zero e dal Dipartimento Transizione della Cittadella per governare le trasformazioni in atto

Pubblicato il: 10/11/2024 – 10:30
La nuova “frontiera” della sanità digitale: ecco il Piano della Regione per migliorare i servizi

CATANZARO Migliorare i servizi sanitari e la loro fruibilità, migliorare il rapporto costo-qualità dei servizi sanitari, limitare le inefficienze. Anche la sanità della Calabria prova a mettersi in linea con le esigenze di innovazione e modernizzazione con il “Piano triennale della Sanità digitale” 2024-2026, messo a punto da Azienda Zero e dal Dipartimento Transizione Digitale della Regione Calabria.

La mission

Il concetto di base è l’”Ecosistema Sanità”, con i progetti – alcuni già avviati, altri da implementare ulteriormente – come il Fascicolo sanitario elettronico, Cup, le ricette digitali, dematerializzazione delle cartelle cliniche (per la quale la Regione ha già stanziato circa 20 milioni), la telemedicina, ora si tratta di programmare interventi nell’arco temporale dei tre anni, secondo il Piano, che si pone in attuazione dell’Agenda nazionale e anche del Programma operativo 2022-25 adottato dal presidente della Regione e commissario del settore Roberto Occhiuto nel novembre di due anni fa, programma che tra i propri obiettivi ha anche quello di «promuovere l’innovazione tecnologica e digitale nel Sistema sanitario regionale, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi erogati». Il Piano Triennale per la Sanità Digitale della Regione Calabria – si legge nel documento elaborato dal commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, e dal Dipartimento Transizione digitale della Cittadella – «rappresenta lo sforzo per armonizzare e indirizzare le iniziative della Regione verso la digitalizzazione dei sistemi informativi per la sanità in risposta anche ai cambiamenti socio-economici, ai trend nazionali e internazionali e alle nuove tecnologie. Questo impegno è in linea con le direttive nazionali dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) e si basa su una visione strategica volta a promuovere l’efficienza, la trasparenza e l’accessibilità dei servizi pubblici. Il Piano Triennale per la Sanità Digitale mira, di fatto, a delineare obiettivi chiave e strategie concrete per il futuro. Il Piano Triennale per la Sanità Digitale si configura come strumento essenziale alla persecuzione dell’obiettivo di una graduale e continua trasformazione digitale in sanità, che si declina in specifiche aree strategiche d’intervento, le quali tengono conto delle dotazioni d’infrastrutture fisiche e immateriali attualmente disponibili in Regione Calabria, nonché dell’intento regionale di perseguire la crescita digitale e l’interoperabilità di tutta l’amministrazione». Le aree strategiche di intervento individuate dal Piano sono «Area Prevenzione – Area Ospedaliera – Area Territoriale – Area di Governo ed Economico-Finanziaria – Aree Trasversali», all’interno delle singole aree strategiche, sono poi posti degli obiettivi. E così per l’area Prevenzione ecco tra gli obiettivi quello del potenziamento dei servizi erogati in materia di prevenzione con particolare riferimento agli screening oncologici e alle vaccinazioni, per l’area Ospedaliera Centralizzazione di un unico “Sio” – Sistema Informativo ospedaliero – per la gestione dei percorsi Ospedalieri, con priorità per Dipartimenti Emergenza e Accettazione (35 milioni), per l’area Trasversale il monitoraggio dei flussi Nsis.

Il Sistema informativo sanitario regionale (Sisr)

Il primo step da cui la Regione Calabria ha preso le mosse per avviare un significativo percorso verso la digitalizzazione dei processi nel mondo della Sanità – si evidenzia nel Piano – è «il progetto Sisr-“Sistema Informativo sanitario regionale”, punto di partenza per la centralizzazione a livello regionale dei principali processi di governo della Sanità. Si è dato così un forte impulso verso l’omogeneizzazione dei diversi processi interni sia all’amministrazione regionale che delle singole aziende Il Sisr è il sistema principale frutto dello sforzo di centralizzazione e omogeneizzazione dei processi di governo sanitario (ad esclusione delle aree cliniche) e si compone di moduli trasversali divisi essenzialmente in una parte amministrativa per le aziende (contabilità integrata, risorse umane, gestione documentale, acquisti e magazzino), sia una parte prettamente gestionale quale ad esempio la gestione centralizzata dei sanitari, la gestione della medicina di base, i servizi per le farmacie, e i registri di patologia. Elemento centrale del Sisr è la centralizzazione delle anagrafi quali quella degli assistiti, delle strutture sanitarie, del registro vaccinazioni e della zootecnia. Questa iniziativa – si sottolinea nel documento – è stata integrata nel tempo dalle altre progettualità che, gravitando intorno al Sisr, hanno contribuito a consolidare la gestione della maggior parte delle aree della sanità, concentrandosi in particolare sulle componenti: Sovracup, 118 Emergenza Territorio, Nue, Covid – Sistema Rendicontazione Contagi, Ecs – Ecosistema Calabria Sanità, Assistenza domiciliare e Fascicolo sanitario elettronico».

Le altre innovazioni

Oltre agli obiettivi, il presente triennale della Sanità digitale – si rimarca –  «introduce inoltre una serie di innovazioni nell’attuale ecosistema sanitario della Regione e in particolare: la centralizzazione regionale dei sistemi clinici in linea con le esperienze già di altre regioni, l’introduzione pervasiva della interoperabilità Fhir che, a tendere, dovrà rappresentare la principale modalità di scambio informativo fra i sistemi clinici e in linea con l’evoluzione a livello nazionale e in particolare nell’ambito del Fascicolo sanitario elettronico, una spinta verso i sistemi di prevenzione quale anello di congiunzione fra ospedale e territorio e in prospettiva quale collante per le politiche OneHealth, la predisposizione ai futuri progetti di Artificial Intelligence che dovranno necessariamente evolversi con i cambiamenti della normativa italiana ed europea, la evoluzione e migrazione di tutti i sistemi in ottica cloud, l’introduzione dei principi della cybersecurity by design nella progettazione dei sistemi informativi». (a. c.)

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