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Fine cantieri mai: così a Cosenza finisce in discarica il sogno della rigenerazione urbana – FOTO

Santa Lucia è il simbolo dell’abbandono del centro storico: qui i cumuli di rifiuti e i topi sono diventati la norma

Pubblicato il: 12/11/2024 – 10:39
di Eugenio Furia
Fine cantieri mai: così a Cosenza finisce in discarica il sogno della rigenerazione urbana – FOTO

COSENZA Quando senti parlare i nostri amministratori di centro storico immagini di avere Lisbona dietro l’angolo, ma poi ad esempio un lunedì mattina vai a Santa Lucia, ti affacci dalla balconata che dà su uno dei cantieri e – giocando con te stesso al “vediamo che c’è!” davanti al cumulo di rifiuti che è piuttosto una montagna quasi al tuo livello – capisci che la realtà è diversa dalle migliori delle cosiddette “narrazioni”.   
Un grande topo le cui dimensioni si possono immaginare dalla coda che scivola nella discarica a cielo aperto, installazione ben custodita da una recinzione con tanto di transenna Comune di Cosenza, ci riporta in uno scenario fatto di cantieri infiniti e degrado imperante.

Dei tre “santi” (tutti in mano all’impresa di costruzioni Ing. Pasquale Cundari) che dovranno prima o poi cambiare il volto di Cosenza vecchia, solo San Domenico sembra accelerare: il cantiere su via Sertorio Quattromani (dove proprio ieri mattina è iniziato il rifacimento della segnaletica orizzontale) procede da luglio, non è dato sapere la data di ultimazione lavori perché manca la tabella che invece è indicata a San Gaetano: 11/10/2023 (una recente dichiarazione dall’amministrazione comunale parla di dicembre 2025 ma sulla tabella non è riportata la “nuova data di ultimazione”). Anche il terzo cantiere, Santa Lucia, nel tratto iniziale di corso Telesio, arranca ma per la sua stessa conformazione si presta a diventare una maxidiscarica a cielo aperto: quella fotografata ieri mattina è probabilmente una stratificazione che parte da una base composta da materiale di risulta del cantiere su cui nei mesi si è accumulata una quantità di spazzatura senza pari in città (è facilissimo, passando, lanciare qualsiasi tipo di rifiuto).  

Per adesso – in attesa che la Casa delle Culture entri a regime – l’unica opera di rigenerazione nel centro storico l’hanno fatta dei privati: no, non si tratta di un gruppo di imprenditori o finanziatori ma dei ragazzi del Cineteatro Universal, anfratto di resistenza culturale che propone teatro e mostre “off” o semplicemente interessanti nel panorama appiattito dei consumi massificati bruzi. Se invece preferite le esperienze “immersive” basta un giro a Santa Lucia: la degenerazione urbana. (e.furia@corrierecal.it)

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