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Tumore al polmone, test per cure ad hoc solo per il 40% dei pazienti

Nel carcinoma della mammella, le percentuali sono addirittura inferiori

Pubblicato il: 12/11/2024 – 21:19
Tumore al polmone, test per cure ad hoc solo per il 40% dei pazienti

ROMA In Italia, solo in circa il 40% dei pazienti con tumore del polmone viene eseguita la profilazione molecolare, che consente di stabilire il trattamento personalizzato migliore. Nel carcinoma della mammella, le percentuali sono addirittura inferiori. Eurama (Eurasia Mastology Association) Precision Oncology vuole superare gli ostacoli organizzativi che impediscono di garantire a tutti questi test, ponendosi come ‘cerniera’ tra le Istituzioni, gli stakeholder regionali e nazionali, le società scientifiche e l’Agenzia Italiana del Farmaco. “Vogliamo che sia offerta a tutti i pazienti oncologici la possibilità di identificare i biomarcatori, in maniera uniforme sul territorio, perché si tratta di un bisogno clinico ancora insoddisfatto non solo nel nostro Paese, ma a livello mondiale – afferma Giancarlo Pruneri, Presidente di Eurama Precision Oncology e Direttore del Dipartimento di Patologia alla Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. I farmaci personalizzati sono disponibili, ma il sistema oggi non è ancora in grado di individuare in tutti i pazienti i biomarcatori per quei farmaci in modo completo. Ogni paziente ha diritto alla profilazione molecolare completa del Tumore“. Gli obiettivi di Eurama sono illustrati oggi nel Convegno ‘Società, ricerca e cura’ a Milano. Eurama nacque nel 2012 per volere di Umberto Veronesi, con l’obiettivo di diffondere il sapere scientifico, soprattutto in senologia, ai Paesi dell’Europa e dell’Asia, sottolinea Pruneri: “Oggi dobbiamo rivolgere la nostra attenzione in particolare all’Italia, consapevoli delle difficoltà del nostro Ssn. Servono nuovi modelli”. Un progetto di Eurama riguarda la biopsia liquida nel Tumore della mammella, per individuare alterazioni molecolari presenti nel 40% dei casi. “Attraverso un semplice prelievo di sangue, la biopsia liquida permette di isolare i frammenti di Dna circolante, tra cui anche quello tumorale. Questo tipo di test, pur essendo rimborsato dal Servizio Sanitario, è ancora poco diffuso in Italia – sottolinea Pruneri -. Vi sono difficoltà nell’identificare le pazienti e testarle in tempi rapidi. Eurama vuole aiutare un centro Hub come l’Istituto Nazionale Tumori di Milano ad ottenere in modo coordinato e sicuro le biopsie liquide provenienti dalle strutture periferiche. In questo modo può essere creato un modello da estendere dal Tumore della mammella ad altre neoplasie, come quelle del colon e del polmone”. 

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