«Sullo stato della Zes Unica, la Corte dei conti ha confermato criticità che a parte avevamo già sollevato». È quanto, in una propria nota, afferma il parlamentare del Pd Nicola Irto da Baku (Azerbaigian), dove si trova per partecipare alla Cop 29 in rappresentanza del Senato. «In particolare, noi avevamo accusato – spiega Irto – grossi ritardi imputabili alla confusione del governo Meloni, poca trasparenza nei dati, scarsa chiarezza nelle procedure autorizzative e, soprattutto, la mancata approvazione definitiva del Piano strategico della Zes, fatto che rallenta gli investimenti e frena lo sviluppo del Sud». «Proprio di recente, nell’analisi sullo stato di avanzamento del “Piano strategico Zes unica”, la Corte dei conti – sottolinea lo stesso senatore del Partito democratico – ha raccomandato alla Struttura di missione di approvare al più presto e in via definitiva questo documento indispensabile. Ancora, la Corte ha evidenziato la necessità di prevedere e attuare i controlli sull’andamento del Piano, dopo aver definito gli appositi indicatori. Non solo, la Corte dei conti ha scritto che va migliorata la pubblicità e la completezza dei dati ufficiali e ha chiesto di distinguere con chiarezza le funzioni degli organismi coinvolti nella gestione del Piano sulla Zes, al fine di evitare sovrapposizioni e dunque nuove lungaggini. La Corte ha inoltre rimarcato l’esigenza di raccordare gli interventi in fase di autorizzazione unica con il Piano strategico non ancora adottato». «È dunque evidente – conclude Irto – lo stallo creato dal governo, che si è reso sordo e cieco sin dalla nascita della Zes unica».
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