LAMEZIA TERME C’è anche un lametino fra le 195 persone indagate nella maxinchiesta condotta degli Uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO) contro una presunta associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici e al riciclaggio dei relativi profitti, per la quale il gip del Tribunale di Milano ha emesso 47 provvedimenti restrittivi – 34 in carcere 9 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive.
Tra gli indagati, dunque, c’è anche Gianluca Bonacci (cl. ’75) di Lamezia Terme. L’imprenditore calabrese è legale rappresentante della “Telsud Srl”. Secondo il gip, infatti, sussistono gravi indizi di colpevolezza, insieme a Marco Mezzatesta (cl. ’73) e Salvatore Grillo (cl. ’86), questi ultimi invece finiti in carcere, perché i tre «avrebbero agito in concorso tra loro, in tempi diversi, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso», si legge nell’ordinanza, «per evadere l’IVA e consentirne l’evasione alle società destinatarie delle fatture e comunque alle società coinvolte nel carosello IVA», in quanto «avrebbero organizzato l’operatività in frode all’IVA indicando per ogni deal le società fornitrici e acquirenti e i relativi prezzi». A questo proposito è chiamata in causa la “Telsud Srl” – azienda con sede legale a Lamezia Terme attiva nel commercio all’ingrosso di apparecchi e materiali telefonici – considerata dal gip «società-filtro di primo livello stabilmente inserita nella frode IVA, emettendo negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 fatture per operazioni inesistenti nei confronti di una serie di società.
L’indagine è il frutto della convergenza di due distinti filoni investigativi originati dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Varese e Milano con EPPO Milano in tema di frodi carosello, e dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile di Palermo e SISCO, con il coordinamento investigativo ed operativo del Servizio Centrale Operativo – e dal Nucleo PEF di Palermo, con EPPO Palermo, nell’ambito del quale emergeva la finalizzazione e partecipazione alla commissione di frodi carosello di esponenti della criminalità organizzata di stampo mafioso e camorristico, gestori di alcune delle filiere di società utilizzate nei circuiti già oggetto di indagine di Milano e incaricati, anche, del rinvestimento dei profitti illeciti. I due procedimenti venivano riuniti, consentendo una eccellente sinergia investigativa grazie alla operatività della Procura Europea sull’intero territorio nazionale, consentendo ai Procuratori Europei Delegati di Milano e Palermo di avanzare unitaria richiesta di applicazione di misure cautelari reali e personali, poi accolta dal gip del Tribunale di Milano. Imponenti i numeri delle imprese coinvolte nella frode scoperta: 269 missing traders, 55 buffer, 28 società broker e 52 conduit estere, per un volume complessivo di fatture soggettivamene false pari a 1,3 miliardi di euro, nel solo quadriennio 2020-2023. (g.curcio@corrierecal.it)
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