CATANZARO Nel 2023 in Italia i reati ambientali sono cresciuti di oltre il 15%, in Calabria la crescita è stata pari al doppio della media nazionale. Lo ha detto Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, intervenendo alla presentazione – la prima in Calabria – del Rapporto Ecomafia 2024 curato dall’associazione ambientalista: la presentazione, avvenuta all’Università di Catanzaro, ha voluto celebrare anche i trent’anni di i trent’anni di impegno di Legambiente nella lotta alla criminalità ambientale.
«Nell’arco di questi 30 anni – ha spiegato Anna Parretta, presidente regionale di Legambiente – la nostra regione è sempre stata fulcro di criminalità ambientale, che è rimasta costante nel tempo e anzi aumenta rispetto allo scorso anno. Le filiere illegali riguardano il ciclo del cemento e dei rifiuti, filiere nelle quali la Calabria si colloca rispettivamente quarta e terza. Legati o meno alla mafia, continuano a registrarsi tanti casi in Calabria: è di ieri il sequestro della discarica di Scala Coeli, una battaglia – ha aggiunto Parretta – che stiamo seguendo dall’inizio con un esposto che sta producendo dei risultati. Ci sono tante inchieste che nel corso degli anni hanno segnato l’immaginario collettivo, inchieste attivate anche grazie a Legambiente come l’inchiesta “Scirocco” sulla depurazione che ha verificato il malfunzionamento di una serie di depuratori lungo le coste calabresi, e ora auspichiamo l’individuazione dei responsabili». A sua volta Fontana ha rimarcato che «in Italia nel 2023 sono cresciuti del 15,6%, il dato calabrese registra una crescita pari al doppio della media nazionale: sono stati commessi oltre 2900 reati, 8 reati al giorno, uno ogni 3 ore. Questo però può essere un punto di partenza perché questi numeri sono il frutto dell’attività delle forze dell’ordine, un punto di partenza di cui la Calabria ha bisogno: noi oggi lanciamo la proposta di una strategia regionale contro la criminalità ambientale». Dall’evento all’Umg è poi emerso che il Rapporto Ecomafia di Legambiente sarà utilizzato come caso di studio per il corso di laurea in Economia dell’Università di Catanzaro, non come libro di testo, ma cose caso di studio per i dati raccolti. (c. a.)
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