DA ROMA Un “no” deciso al Ponte sullo Stretto di Messina che arriva da Roma dalla voce di cittadini, associazioni, comitati e partiti politici che hanno organizzato nella Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, nella centralissima Piazza Montecitorio, una conferenza stampa ribadendo dalla Capitale la contrarietà all’opera che il vicepremier, Ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, e leader della Lega Matteo Salvini definisce “strategica” per l’intero Paese.
“Tra Scilla e Cariddi solo il mare”, “Siamo tutti espropriandi”, “Giù le mani dallo Stretto”, “Vogliamo l’acqua, no il Ponte”: alcuni dei cartelli esposti dai comitati presenti, a margine della conferenza stampa promossa da diverse associazioni: Anpi, Arci, Cgil Messina, Cgil Reggio Calabria, Cgil Calabria, Cgil nazionale, Cgil Sicilia, Greenpeace, Invece del Ponte, Italia Nostra Messina, Legambiente, Libera, Movimento 5 Stelle, No Ponte-Capo Peloro, Partito Democratico, Rete degli studenti medi, Sbilanciamoci, Sinistra Italiana, Titengostretto, Verdi, UDU, UISP e WWF.
«Quello che sta facendo il Governo è uno sfregio di fronte italiani, ieri la Lega ha presentato un aumento delle risorse per il Ponte di tre miliardi di euro sottraendole al Fondo di Sviluppo e Coesione. Spenderanno 15 miliardi di euro e non hanno voluto tenere in considerazione le denunce di istituti pubblici come l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. È qualcosa di inaudito che un’opera così importante venga fatta in assenza di pareri fondamentali». Così il deputato Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, che a margine della conferenza stampa, parlando con i giornalisti ha spiegato: «Stanno sottraendo i fondi alla sanità e hanno azzerato il Fondo nazionale del trasporto rapido di massa per finanziare un’opera discutibile».
La conferenza stampa si svolge all’indomani del parere favorevole dato al progetto dalla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale con le integrazioni previste sul riavvio dell’iter. Una parere che non convince il fronte del “no”.
E Bonelli ha rilanciato: «Denuncio una cosa – ha aggiunto – L’amministratore delegato Ciucci, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Morelli hanno detto che stanno valutando il parere delle osservazioni per preparare le risposte e adeguare il progetto. Ecco noi però il parere non ce l’abbiamo. Non è pubblicato. Com’è possibile che loro ce lo hanno? Cosa sta accadendo? Ho chiesto al ministro dell’Ambiente questa mattina di darmi una risposta. Mi dice che neanche lui lo ha. Quello che è accaduto con la Commissione Via è qualcosa di scandaloso. A quattro giorni dalla convocazione della commissione sono stati integrati 12 nuovi membri. Tutti esponenti di partito, di Fratelli d’Italia e della Lega. Siamo andati poi a vedere i curricula: uno è un esperto di installazione degli ascensori, una è esperta di ristrutturazione di interni di case, uno è esperto nell’asfaltare strade. Bene, queste persone in quattro giorni hanno valutato 10mila pagine, mille planimetrie, calcoli volumetrici e costruttivi, problemi sismici e quant’altro e hanno votato a favore». «Questo – ha concluso Bonelli – è un Paese serio o siamo diventati alla di chi oggi pensa che i soldi pubblici siano un loro fatto privato?».
«Lo abbiamo detto in Calabria, lo abbiamo detto in Sicilia, adesso vogliamo dirlo qui da Roma perché questa non può essere una vicenda che riguarda soltanto la Calabria e la Sicilia, questa è una vicenda nazionale. Si stanno spendendo 14 miliardi di risorse pubbliche nazionali per costruire un’opera assolutamente inutile in un territorio che invece ha bisogno di ben altro, ha bisogno di un’infrastrutturazione sul piano autostradale, stradale, ferroviario, c’è bisogno di intervenire sull’assetto idrogeologico, ha detto ai nostri microfoni il segretario confederale della Cgil nazionale Pino Gesmundo, che ha aggiunto: «C’è bisogno di ben altro, noi stiamo spendendo risorse importanti che potrebbero essere utili davvero a rilanciare territori, che sono territori importanti per il nostro Paese, anche rispetto alla capacità di attrarre investimenti per creare occupazione».
Diverse le voci provenienti direttamente dai territori. Sia da Reggio Calabria che da Messina sono, infatti, giunti a Roma, i membri di comitati, associazioni e partiti politici. Ai nostri microfoni Saverio Pazzano, consigliere comunale di Reggio Calabria e leader del Movimento “La Strada” ha affermato: «È un progetto che toglie risorse ai Fondi coesione, a opere indispensabili come scuole, ospedali, strada e infrastrutture. Siamo qui per dire no a un’opera che distruggerebbe quello straordinario patrimonio di paesaggio e cultura che è la vera ricchezza dello Stretto». «Non stanno costruendo un ponte, stanno costruendo un muro sullo Stretto», ha invece detto Enzo Romeo, del Circolo cittadino del Pd di Villa San Giovanni. “Lo ha certificato anche la Commissione Via, le navi con un’altezza superiore ai 65 metri non passeranno sotto questo ponte. Cosa significa questo? Che devono fare un progetto ex novo. Quindi il “sì” dato dalla Commissione è in sostanza un sonoro “no”». E da Messina è arrivata una delegazione del Comitato “No Ponte” Capo Peloro, rappresentata da Mariella Valbruzzi che ha spiegato: «La costruzione di questo ponte sarebbe un danno irreversibile sulla laguna di Capo Peloro».
E al termine della conferenza stampa le organizzazioni e i partiti promotori hanno presentato alla stampa un documento per rendere note le prossime tappe della mobilitazione contro un’opera ritenuta “inutile, dannosa e costosa, anche in ragione delle continue forzature operate dal Governo e dal Mit in dispregio della legislazione sugli appalti pubblici, della normativa inerente la valutazione ambientale e del pericolo, evidenziato dalla stessa Ispra, di realizzare il ponte su una faglia attiva”.
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