LAMEZIA TERME Il Tribunale di Lamezia Terme, in composizione collegiale (Presidente Garofalo, a latere Rosario Aracri e Adriana Marasco) ha pronunciato sentenza nell’ambito del processo “Araba Fenice” i cui imputati rispondono del delitto di bancarotta fraudolenta aggravata. Assolto Francesco Pungitore (cl. ’60), difeso dall’avvocato Michele Cerminara. Condannati, invece, Vincenzo e Francesco Pungitore (cl. ’86) a 3 anni di reclusione (chiesti 3 anni e 6 mesi) e Giuseppe Pingitore a 3 anni e 6 mesi di reclusione (chiesti 4 anni e 6 mesi), assistiti dall’avvocato Massimiliano Carnovale.
In fase di indagini era stato disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, del valore di 5 milioni di euro, avente ad oggetto altre società che, secondo l’originaria ipotesi accusatoria, costituivano il mezzo attraverso il quale proseguire l’attività imprenditoriale. Sempre nell’ambito del procedimento cautelare era stata successivamente adita la Corte di Cassazione che, non ritenendo vi fosse alcun nesso tra la società fallita e le società neo costituite, aveva annullato il sequestro preventivo restituendo i beni agli imputati.
Il Tribunale di Lamezia Terme ha, inoltre, condannato gli imputati al risarcimento del danno in favore della curatela fallimentare della società fallita, rappresentata e difesa dall’avvocato Aldo Ferraro. (Gi.Cu.)
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