COSENZA Come ampiamento preannunciato, stasera Report si è occupato del «giallo delle schede bianche nella provincia di Cosenza alle ultime elezioni politiche del 2022». Il programma in onda su Rai Tre ha provato a fare luce sulla vicenda relativa al riconteggio delle schede che ha consentito ad Andrea Gentile, ex deputato di Forza Italia, di riconquistare il seggio in Calabria inizialmente assegnato al Movimento 5 Stelle . A seguito del ricorso di Gentile a cui, nel luglio scorso, è seguita la pronuncia della Giunta per le elezioni di Montecitorio, Gentile è in attesa di “riprendere” posto alla Camera.
Nei giorni scorsi la deputata calabrese del M5s Elisa Scutellà, colei che dopo il riconteggio effettuato dalla Giunta per le elezioni dovrà rinunciare al suo scranno in favore dell’esponente azzurro, ha presentato un esposto alla Procura di Roma. Va ricordato che alle scorse politiche la deputata pentastellata Anna Laura Orrico aveva ottenuto il seggio con uno scarto di 480 voti rispetto a Gentile, secondo classificato. L’esponente di Fi ha fatto ricorso alla Giunta per le elezioni della Camera, ottenendo la riapertura di tutte le schede nulle e di quelle bianche. Dopo il riconteggio Gentile ha recuperato oltre 700 voti: a dover rinunciare al seggio, però, non sarà Orrico – eletta anche nel listino proporzionale – bensì Scutellà, che aveva preso il posto di Orrico nel proporzionale.
Martedì scorso in Aula alla Camera il Movimento 5 Stelle aveva chiesto un’informativa urgente al ministro dell’Interno «sulle anomalie che si sarebbero verificate in Calabria, sul voto alle politiche del 2022». «Come denunciato da Report, in un’anticipazione di un’inchiesta giornalistica, nel collegio uninominale Cosenza 2, la percentuale di schede bianche è risultata anomala, pari al 10% quando normalmente si aggira in tutta Italia al 3%. Nella stessa inchiesta emerge come i presidenti dei seggi, raggiunti dalla giornalista, hanno confermato che quelle schede in fase di scrutinio erano bianche», aveva detto in Aula la deputata Orrico. Dopo l’intervento i deputati M5s avevano mostrato in Aula i cartelli con la scritta “Onestà”. Il giorno dopo anche il leader del M5s Giuseppe Conte era intervenuto sulla vicenda. «Credo che sia una battaglia non del Movimento 5 stelle, ma di tutti i cittadini democratici che hanno a cuore la legalità e la trasparenza – aveva affermato mercoledì scorso – perché non si può fingere di ignorare che in alcune aree della Calabria il voto non sia libero e non abbia un forte condizionamento politico-mafioso».
«La storia – ha sottolineato Giulia Presutti di Report – riguarda un solo seggio della Camera, quello della provincia di Cosenza. Andrea Gentile di Forza Italia ha fatto ricorso e grazie alle dichiarazioni di circa 80 cittadini si è dato il via al riconteggio di tutte le schede bianche e nulle. A indagare un po’, però, questi cittadini sono conoscenti e politici collegati a Gentile che hanno testimoniato di avere intravisto, nel caos delle votazioni, delle anomalie sulle schede. Ma per queste persone non è possibile verificare se fossero realmente ai seggi oppure no e per alcune di queste dichiarazioni non c’è riscontro». «Su 414 voti riassegnati – ha ricordato ancora la giornalista di Report – 320 sono andati proprio ad Andrea Gentile. Una circostanza definita di particolare rilievo dalla stessa giunta della Camera che sottolinea come nelle precedenti legislature il tasso di errore sia del tre per cento, mentre in questo caso è stata riassegnata una scheda su dieci».
La giornalista è riuscita ad intercettare a Roma Antonio Gentile, padre di Andrea Gentile ed ex senatore e sottosegretario nei governi Berlusconi IV, Renzi e Gentiloni. «Sono cose complicate – ha dichiarato Gentile alla cronista di Report – è lo Stato, le Commissioni che fanno ste robe, mica le fa Gentile o non so chi è l’altro…». «Sì, ma il ricorso lo ha fatto suo figlio – ha replicato Presutti – Lo scarto è minimo, quindi questa questione delle schede bianche è fondamentale perché lui recupera voti grazie alle schede bianche che non sono bianche». «Come non sono bianche? – ha ribattuto Gentile – è un labirinto…e uno che fa, trucca le schede?». Il diretto interessato Andrea Gentile, incontrato sempre da Report, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla vicenda.
Per capire cosa è successo ai seggi, Report ha contattato presidenti e rappresentanti di lista dell’intera provincia di Cosenza. Uno di loro ha dato appuntamento alla giornalista in una pompa di benzina fuori città. «A Castiglione Cosentino c’erano sei schede bianche che sono state poi riassegnate», ha detto la giornalista al suo interlocutore, che ha risposto: «Se era bianca, era bianca, senza nessun segno. Ci sono io presidente, c’è il vicepresidente, ci sono gli scrutatori…si aprivano le schede, si guardavano, si controllavano e si assegnavano i voti…è una follia fare un falso in un seggio».
Un altro presidente di seggio ha dichiarato a Report che non è possibile che la “x” sul simbolo di Forza Italia non sia stata vista. «Se uno dice non assegno questo perché lo valuto dopo…vengono subito a vedere. Là non è una sezione di montagna che fai quello che vuoi. C’era pure il segretario di Forza Italia». A Scalea Giulia Presutti ha incontrato chi era incaricato di controllare lo scrutinio in una sezione in cui nei verbali figuravano sei schede bianche che quando sono state riaperte dalla Giunta delle elezioni, presentavano una “x” su liste di centrodestra, e sono state quindi riassegnate tutte a Gentile. A Parenti, sempre nel Cosentino, sono 5 le schede incriminate sulle quali, secondo i membri della giunta della Camera, i contrassegni sul simbolo di Forza Italia risultano facilmente visibili. Ma la presidente di quel seggio, sempre interpellata da Report, è apparsa incredula: «Come abbiamo fatto a non vedere questi segni di più persone? Io ci vedo benissimo», ha detto.
Come anticipato, nel suo ricorso Gentile ha incluso le dichiarazioni di cittadini calabresi che durante gli scrutini avrebbero notato diverse anomalie, ma da quanto verificato da Report, le testimonianze sarebbero risultate «approssimative» e «non riscontrabili». Una di queste testimonianze è dell’ex consigliere comunale a Rende Michele Morrone che ha dichiarato di aver intravisto anomalie in tre sezioni di Rende. Morrone ha reso una testimonianza come rappresentante di lista in alcune sezioni elettorali di Rende ma, da una verifica – ha evidenziato stasera il programma di Raitre – non risulterebbe lui il rappresentante di lista per quelle sezioni. Raggiunto sul posto di lavoro, Morrone non ha voluto rispondere alle domande della giornalista Giulia Presutti. «Lei sa che Andrea Gentile rientrerà in parlamento anche grazie a queste sue dichiarazioni?», ha domandato a Morrone la giornalista. «Io gli auguro ogni bene, ma non devo dare nessuna risposta a lei» ha risposto nervosamente l’ex consigliere comunale, che poi ha aggiunto: «Vedi che qua finisce la fine del mondo, succede… andate fuori…io non sto minacciando nessuno, lei mi sta disturbando sul mio posto di lavoro».
Report ha ricordato che nel ricorso di Gentile figurano anche le dichiarazioni spontanee di un altro ex consigliere comunale di Rende, Enrico Francesco Monaco «gentiliano di ferro – ha spiegato la giornalista Giulia Presutti – tanto che nel 2020 si è candidato alle regionali nella lista di famiglia, quella dello zio di Andrea, il veterano della giunta calabrese Pino Gentile». Ai seggi Monaco non è andato da solo, ma con la moglie e la madre. «Il presidente fa vedere le schede a tutte le persone presenti – ha detto Monaco interpellato da Report – c’era anche mio suocero come rappresentante di lista e altre persone a me molto vicine, non vedo quale sia il problema. Io sono stato consigliere comunale e di conseguenza sono libero di mettere chiunque come rappresentante di lista». Tra le dichiarazioni riportate nel ricorso di Gentile, c’è anche quella della moglie di Monaco che ha segnalato dieci schede nulle che presentavano due “x”, «ma in quella sezione – ha fatto notare Presutti a Monaco – solo una nulla è stata riassegnata, quindi sua moglie ha visto nove schede che erano state annullate che però non sono state riscontrate». «Sicuramente se le ha segnalate – ha replicato Monaco – non se le sarà sognate». (redazione@corrierecal.it)
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