CATANZARO «Spostare l’attenzione dalla struttura ai processi, affinché l’organizzazione sia un sistema dinamico capace, attraverso l’adozione di processi snelli e duttili, di adeguarsi ai cambiamenti». Cambia pelle la macchina amministrativa e burocratica della Regione Calabria, con un “restyling” che prova a connetterla alle nuove esigenze e ai nuovi tempi che richiedono anche una semplificazione e una velocizzazione delle procedure, e a connetterla e orientarla alle sfide e alle scelte ritenute strategiche dall’amministrazione. Cambia pelle con la riorganizzazione dei Dipartimenti e dei settori della Giunta disposta – come anticipato giorni fa dal Corriere della Calabria – alcune settimane fa dall’esecutivo guidato dal presidente Roberto Occhiuto su proposta del vicepresidente con delega all’Organizzazione e alle Risorse umane Filippo Pietropaolo. Le linee contenute nella delibera di riorganizzazione danno atto delle novità attivate ai “piani alti” della burocrazia e della dirigenza regionale, strutturata in 14 dipartimenti più una Unità operativa autonoma assimilata (quella della forestazione) e in Dipartimenti al cui interno sono state individuate anche cinque nuove Unità organizzative autonome (in particolare i Dipartimenti Programmazione, Infrastrutture e Lavori public, Turismo-Marketing Salute e Welfare, Ambiente e Paesaggio, vale a dire i Dipartimenti maggiormente interessati ai cambiamenti esterni e quindi all’esigenza di ricalibrare la loro sfera di azione).
La riorganizzazione – si legge nella delibera – prende l’avvio dal “rimpastino” effettuato da Occhiuto a metà luglio, con il Dpgr 36 del 17 luglio 2024 con il quale – si spiega nel provvedimento della Giunta regionale – «si è provveduto alla ricomposizione della Giunta regionale e alla rideterminazione delle deleghe assessorili e che, per effetto dell’approvata rimodulazione delle deleghe assessorili, si rende opportuno, onde garantirne una gestione più organica ed efficiente, ridefinire la distribuzione delle funzioni tra i dipartimenti nonché riorganizzarle all’interno dei dipartimenti/strutture apicali equiparate, al fine di garantire una maggiore corrispondenza, rispetto al vigente assetto organizzativo calibrato sulla precedente composizione della Giunta regionale, tra le deleghe assessorili e l’allocazione delle corrispondenti funzioni tra i Dipartimenti». Da qui dunque «il nuovo schema organizzativo della Giunta regionale», che – prosegue la delibera – è stato «definito, tenendo conto del contesto normativo di riferimento, delle nuove deleghe assessorili, delle nuove strategie programmate, della necessità di garantire una organizzazione efficiente pronta a gestire le opportunità che derivano dal contesto nazionale e comunitario». L’obiettivo dunque è «creare un solido sistema di governance fondato su un elevato livello di integrazione e di coordinamento tra i vari “processi” che possa garantire, oltre che un ottimale livello di gestione, anche un idoneo sistema di monitoraggio», con la riorganizzazione della macchina amministrativa della Regione che tende a «spostare l’attenzione dalla struttura ai processi, affinché l’organizzazione sia un sistema dinamico capace, attraverso l’adozione di processi snelli e duttili, di adeguarsi ai cambiamenti. Il ruolo delle strutture sarà servente rispetto al complessivo sistema produttivo».
Nel dettaglio, le modifiche dunque hanno riguardato il settore della sanità e delle politiche sociali, in modo da «ottimizzare le connessioni e le integrazioni dei due diversi ambiti operativi», quello dello dei trasporti da connettere anche con il turismo e la mobilità sostenibile, lo stesso turismo che è «un asset strategico» ed è fondamentale «innalzare il posizionamento competitivo dell’offerta turistica della Regione Calabria, la riqualificazione e il potenziamento del sistema dell’ospitalità, che deve sostanziarsi in una dedicata apposita strategia, atta a migliorare la qualità del sistema di offerta turistica regionale, al fine di ampliare le strutture ricettive esistenti promuovendo nuove forme di accoglienza e potenziando le reti esistenti e creandone di nuove». Riscontrate poi – rimarca ancora la delibera di riorganizzazione – «la necessità, grazie agli ingenti finanziamenti nazionali e comunitari, di valorizzare la fruizione di tutto il patrimonio naturalistico del mare e della montagna, all’interno di un disegno più ampio, il cui fine è quello di sfruttare le risorse ambientali e naturalistiche, incentivando le politiche ambientali anche con relativi percorsi di formazione ed educazione, per migliorare, tra l’altro, l’offerta turistica calabrese», la necessità di «ottimizzare la gestione delle strategiche funzioni relative alle opere pubbliche di riqualificazione e valorizzazione del territorio con una Unità organizzativa autonoma, in cui incardinare le molteplici e complementari attività», e infine l’esigenza di «rendere il territorio regionale resiliente, le attività sulla programmazione degli interventi diffusi sul territorio per aumentare la sicurezza e la fruibilità sia delle aree interne che costiere con maggiore attenzione per quelle antropizzate, nonché la programmazione di interventi volti alla valorizzazione dell’ambiente urbano con un’attenzione particolare ai profili di edilizia sociale». Da qui quindi la modifica organizzativa della Regione con l’istituzione di 5 Unità organizzative autonome: “Coordinamento dei programmi, dei progetti strategici e della capacità istituzionale-comunicazione-Ufficio statistico” presso il Dipartimento “Programmazione Unitaria” (il dirigente reggente individuato dalla Giunta Francesco Venneri); “Opere pubbliche e resilienza del territorio” presso il Dipartimento “Infrastrutture e Lavori Pubblici” (reggente Francesco Tarsia); “Sistema di accoglienza e monitoraggio dei servizi turistici” presso il Dipartimento “Turismo, Marketing Territoriale, Trasporto pubblico locale e mobilità sostenibile”; “Assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale-Programmazione e integrazione socio sanitaria” presso il Dipartimento “Salute e Welfare” (reggente Saveria Cristiano Saveria); “Valorizzazione e promozione del patrimonio naturale” presso il Dipartimento “Ambiente Paesaggio e Qualità Urbana” (reggente Roberto Cosentino). (a. cant.)
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