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Reset, il gruppo consiliare del Pd: «Sorpresi e rammaricati per la scelta di non celebrarlo a Cosenza»

«Viene facile pensare che ci sia un disegno più o meno chiaro di defraudare la nostra città e l’area urbana delle sue più importanti funzioni»

Pubblicato il: 17/11/2024 – 13:14
Reset, il gruppo consiliare del Pd: «Sorpresi e rammaricati per la scelta di non celebrarlo a Cosenza»

COSENZA «Esprimano sorpresa e rammarico per il diniego della Presidenza del Tribunale di Cosenza avverso la legittima aspettativa degli avvocati del prestigioso Foro della nostra città, di celebrare i processi nel proprio Tribunale di Cosenza». Lo scrive in una nota il gruppo consiliare del Pd al Comune di Cosenza. «Tale battaglia di civiltà, che gli avvocati penalisti stanno conducendo, è vieppiù importante perché, se vinta, sanerebbe un peccato originale: vedere un importante processo com’è “Reset” svolgersi a Cosenza, dove ha sede il giudice naturale precostituito per legge e dettato costituzionale e non a Lamezia, dove una inutile aula bunker ha l’unica funzione di spettacolarizzazione del processo, grande sperpero di soldi pubblici e il terrorizzare turisti e viaggiatori in visita nella nostra bella e bistrattata Regione, i quali devono vedersi il cartello indicante questa cattedrale nel deserto, esposto a bella posta sotto quello indicante l’aeroporto di Lamezia».

«Ci auguriamo venga accolta la richiesta»

«Il Foro di Cosenza e il Tribunale cittadino hanno per storia, struttura, prestigio e alto valore sociale, il diritto sacrosanto di non essere defraudati della loro funzione. O è facile pensare che vi sia, e non possiamo crederlo, un disegno più o meno chiaro di defraudare la nostra città e l’area urbana che a essa fa riferimento, delle sue più importanti funzioni: dopo la métrotranvia , l’ospedale regionale, l’alta velocità ferroviaria adesso anche la funzione penale del Tribunale. Ci auguriamo, pertanto, un giusto ritorno sui passi della decisione e l’accoglimento della richiesta, da più parti caldeggiata, dei penalisti cosentini ai quali restiamo fermamente al fianco».

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