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Prosciolto Rocco Gramuglia, ex segretario particolare del prefetto di Vibo Valentia

Era stato arrestato nel gennaio 2023 nell’ambito dell’operazione “Olimpo” condotta dalla Dda di Catanzaro

Pubblicato il: 18/11/2024 – 9:24
Prosciolto Rocco Gramuglia, ex segretario particolare del prefetto di Vibo Valentia

VIBO VALENTIA E’ stato prosciolto dalle accuse Rocco Gramuglia, ex segretario particolare del prefetto di Vibo Valentia cui era contestato il reato di rivelazione di segreti di ufficio riguardanti alcune informative interdittive antimafia: il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, ha pronunciato sentenza di proscioglimento di Gramuglia (difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Carlo Oliva), arrestato il 26 gennaio 2023 nell’ambito della più ampia operazione condotta dalla Dda di Catanzaro, denominata “Olimpo”, un’inchiesta che ha interessato oltre 70 persone nel Vibonese che ha visti coinvolti funzionari regionali, imprenditori e presunti appartenenti alle cosche locali.
Gli avvocati Alvaro e Oliva, nel corso dell’udienza camerale davanti al Gup, hanno illustrato le argomentazioni difensive contenute in un’articolata memoria depositata in udienza. I difensori hanno evidenziato l’assoluta estraneità del proprio assistito ai fatti oggetto del capo d’imputazione e il Gup, accogliendo la richiesta difensiva, ha ritenuto che gli elementi acquisiti nel corso delle indagini non consentissero di formulare una ragionevole previsione di condanna.
La sentenza di proscioglimento si inserisce nel solco già tracciato dal provvedimento del Tribunale del Riesame di Catanzaro, che aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, con la quale, in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura Distrettuale, era stato ordinato l’arresto del funzionario. Quella decisione del Tribunale del Riesame, favorevole all’imputato, era stata confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione, che aveva dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura di Catanzaro contro la scarcerazione, evidenziando come il reato di rivelazione di segreti di ufficio non consentisse l’applicazione di alcuna misura detentiva, trattandosi di reato punito con pena massima di tre anni e non, per converso, con pena superiore a tre anni. 2 Si era trattato, pertanto, di un eclatante arresto processualmente non consentito. A quella valutazione tranciante si aggiunge adesso anche la decisione del Gup, con cui si chiude definitivamente la delicata vicenda. Soddisfazione è stata espressa dai legali dell’indagato per un provvedimento che restituisce pienamente la dignità al funzionario prefettizio, fortemente provato dalla vicenda giudiziaria e dalla dolorosa esperienza della privazione della libertà personale.

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