COSENZA «Se una sera faccio più tardi al lavoro, rischio di non lavarmi…». Benvenuti a Cosenza, 2024 (quasi 2025). Perché se Catanzaro piange, il capoluogo bruzio non ride: Valentina Moretti, residente in piazza Salvatore Spiriti, torna a segnalare al Corriere della Calabria «la situazione, ormai invivibile, che stiamo sopportando in via Popilia. Tra le tante problematiche che viviamo (spazzatura ovunque, macchine abbandonate e mai recuperate, persone accampate nei portoni durante la notte, animali di ogni genere tra cui una volpe che puntualmente la sera fruga nell’immondizia) quello che più ci reca disturbo è senza dubbio l’assenza dell’erogazione idrica».
Se dal punto di vista del degrado niente sembra essere cambiato in meglio rispetto a situazioni già segnalate mesi fa dalla nostra testata in quella zona, ogni sera in via Popilia (periferia in questo simile ad altre zone di Cosenza, anche del centro) l’erogazione idrica viene sospesa a partire dalle 20:00 e sino alle 6:30 del mattino seguente «e nelle ore precedenti alle 20:00 abbiamo un depotenziamento del flusso» specifica Moretti.
«Quando siamo “fortunati” la sospensione è posticipata alle 21:00 ma ciò accade solo di sabato. Ebbene, quello che chiediamo non è sicuramente di avere garantito il servizio H24 (seppure questa sarebbe la normalità) ma quantomeno che la sospensione avvenga non prima almeno delle 21:30, al fine di consentire a chi come me è tantissimi altri, di poter rientrare dopo una giornata lavorativa e lavarsi! La situazione – continua la nostra lettrice – è ormai fuori controllo, chi purtroppo non ha la “fortuna” di avere una cisterna in dotazione dell’appartamento o del condominio, purtroppo è costretto a utilizzare il vecchio metodo, quale? Scaldare l’acqua sul fuoco e utilizzarla per lavarsi! Credo che nel 2024 una tale situazione sia da denuncia». Oltre al danno la beffa: proprio per oggi è prevista una ulteriore riduzione con chiusura anticipata…
Che sia “colpa” della Sorical o del Comune o delle condotte perennemente malridotte e in affanno (l’Abatemarco, come ogni anno, in autunno va in “magra” e si riduce intorno al 20-25% fino alle piogge invernali), la situazione segnalata è oggettivamente vergognosa, stride con gli annunci roboanti della politica locale, tanto più nelle settimane in cui si parla di comune unico e sviluppo di una futuribile città metropolitana ed europea che ad oggi sembra davvero lontanissima da venire. (euf)
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