CATANZARO «Sono quasi otto mesi, non ci può essere rassegnazione». Piange Elena, la mamma di Beatrice Celia, la ragazza di 22 anni trovata morta a Catanzaro lo scorso 17 marzo. «Io non lo posso accettare, devo sapere cos’è successo quella sera» si sfoga, ospite di “Chi l’ha visto?”, il programma in onda su Rai3 condotto da Federica Sciarelli. Elena ricorda in lacrime la figlia, dai video su TikTok al casting per Uomini e donne, fino alla sera del 16 marzo, quando ha salutato Beatrice ritrovandola morta la mattina successiva. La mamma racconta il «rapporto tossico» che avrebbe avuto con il ragazzo e i suoi dubbi sul fatto che la figlia fosse sola quella sera.
«Era un rapporto tossico, lei non era più la stessa da quando stava con lui. Gli aveva detto che la controllava, che le aveva messo un dispositivo per sapere dove fosse». «Una sera – continua nel racconto la mamma – eravamo in una discoteca, davanti a 500 persone le ha messo le mani al collo. Io ho fatto intervenire il buttafuori. Mi disse che se l’era presa perché aveva salutato un uomo». Dopo un anno, i due si lasciano, lei prova a ricostruire la sua vita, ma anche uscire con le amiche diventa un peso. «Aveva continuamente timore di uscire, anche per paura di fare un dispetto a questa persona che glielo faceva pesare. Quando stava con me arrivavano messaggi del tipo: “andate a prostituirvi insieme”» racconta Aurora, una delle amiche di Beatrice.
«Un giorno – continua la mamma Elena – si ritrova un biglietto sulla macchina, un invito ad un concerto. Lei rimane molto stupita, un po’ contrariata. Lui gli riscrive con insistenza, Beatrice era in dubbio fino alla notte stessa se andarci o meno». Alla fine, ricostruisce il programma, l’11 di marzo decide di partire con lui per Milano, ma prima e dopo il concerto i due avrebbero continuato a litigare, secondo anche il racconto di Aurora. Beatrice torna a Catanzaro «con diversi lividi», per alcuni giorni non esce di casa. Fino al 16 marzo, quando mamma Elena saluta Beatrice e va a lavorare. Dopo poco lei invia dei messaggi al ragazzo, chiedendogli di incontrarsi. «Quei messaggi li ho letti la mattina dopo, io stavo già dormendo» riferisce il ragazzo, raggiunto da Chi l’ha visto, che nega anche di aver mai avuto episodi di violenza con Beatrice, sostenendo che «i Carabinieri hanno potuto appurare tutto dal telefono».
Elena torna a casa la mattina dopo: «Non c’era nessuno, stavo per prendere il telefono per chiamarla. Poi sono entrata in bagno, ho visto la vasca piena d’acqua. Mi sono girata e l’ho vista come se fosse in piedi». Beatrice, in realtà, era già morta, ma per la mamma non è suicidio. «Quando sono entrata in stanza, ho visto una maglia che non c’è mai stata a casa mia. Ho visto anche un paio di auricolari neri che non erano di mia figlia, li ho trovati in bagno accanto al suo corpo». Da qui l’appello: «Se qualcuno ha visto qualcosa lo dica all’autorità. Se qualcuno ha visto episodi in cui Beatrice è stata aggredita, ha subito lesioni o anche strattonata lo racconti. Alcune cose le so, ma ci saranno tante altre cose che non so. Quello che è successo nelle nostre vite è inspiegabile».
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