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Carceri, Delmastro: «Asfissiare? Non voglio dare tregua alle mafie»

Il sottosegretario: «Mia moglie lo dice a mio figlio quando non vuole studiare»

Pubblicato il: 22/11/2024 – 12:02
Carceri, Delmastro: «Asfissiare? Non voglio dare tregua alle mafie»

NAPOLI «Non devo fare chiarezza, devo semplicemente ribadire che non voglio dare tregua alla criminalità organizzata, alla mafia e, dato che siamo a Napoli, non voglio dare tregua alla camorra». Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, torna così sulla polemica scatenata dalle sue dichiarazioni rilasciate in occasione della presentazione di una nuova auto per il trasporto di detenuti al regime del 41 bis e di alta sicurezza. «Mia moglie – aggiunge Delmastro a Napoli, a margine del convegno dell’Unione sindacati di polizia penitenziaria – quando mio figlio Giovanni continua a dire “mamma non voglio finire i compiti, voglio vedere la tv, voglio guardare il tablet”, gli dice “non ti lascio respirare finché non finisci i compiti”. Non ho mai pensato che mia moglie volesse asfissiare mio figlio. E poi, se quella frase avesse un senso letterale, dovremmo desumere che in Italia uno compra le macchine asfissianti?». Delmastro rimarca che, «dietro quei vetri, ci sono i mafiosi al 41 bis» e “Fratelli d’Italia e Andrea Delmastro non vogliono lasciare tregua ai mafiosi, quindi non vogliono lasciare respirare i mafiosi». Il sottosegretario fa anche notare che prima «c’erano i furgoni. Pensate sia possibile entrare con un furgone per il trasporto di 20 o 30 persone, all’interno dei Quartieri Spagnoli? – si chiede – No, quindi prima accadeva che si fermava il furgone e si procedeva con la traduzione del camorrista a piedi nei Quartieri Spagnoli. Credete che sia sicurezza questa? Io credo proprio di no». Delmastro si dice quindi «fiero di aver dato una risposta di sicurezza al Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria. Sono fiero – prosegue – di poter dire che con questi strumenti sarà sempre più impossibile aprire a camorra, ‘ndrangheta e mafia, delle faglie che possono utilizzare per evasioni o aggressioni alla Polizia penitenziaria. Il primo provvedimento del governo Meloni è stato quello di salvaguardare l’ergastolo ostativo dalla scure di incostituzionalità, perché è nelle corde del presidente Meloni contrastare la criminalità organizzata, se non altro perché questa è una generazione che ha cominciato a fare politica sull’onda emotiva delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Siamo fatti così sotto questo profilo. Questa – conclude – è la nostra pasta».

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