LAMEZIA TERME Per molto tempo è stato un “genocidio dimenticato” ma che, quasi un secolo fa, ha causato oltre 6 milioni di morti negli anni 1932 e 1933. L’Holodomor (Голодомо́р) oltre a rappresentare una delle pagine più terribili della storia, è un dramma collettivo che tocca da vicino il popolo dell’Ucraina. Letteralmente vuol dire “uccidere con la fame” ed è quello che effettivamente è accaduto sotto il regime sovietico di Stalin. Un evento terribile, per molto tempo considerata come una tragedia provocata “solo” dalla collettivizzazione forzata che ha portato a una drastica riduzione della produzione agricola e ha scatenato una carestia massiccia.
In realtà l’Holodomor fu una vera e propria forma di repressione politica messa in atto proprio per “minare” il sentimento nazionale del popolo ucraino. Corsi e ricorsi storici perché, proprio due anni fa, il Parlamento europeo ha riconosciuto l’Holodomor come il «genocidio degli ucraini». Atti che continuano a ripetersi al giorno d’oggi. Il tentativo di violare il territorio ucraino con la forza e la violenza, infatti, continua ancora e soprattutto dal febbraio del 2022 con l’invasine su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.
Anche quest’anno l’Holodomor viene ricordato dal popolo ucraino – e non solo – tra oggi e domani – in occasione del quarto sabato di novembre – in tantissime città italiane ed europee, attraverso cerimonie collettive. Proprio come a Lamezia Terme nella Chiesa “San Benedetto” con l’evento organizzato dall’associazione “Svitanok”, presieduta da Stanislav Shevchenko e celebrato dal parroco Don Domenico, in una funzione che ha visto la partecipazione di Padre Zvir Taras e don Giacomo Panizza. Quest’ultimo, in particolare, ha ricordato la missione di pace compiuta nei mesi scorsi attraverso il viaggio in Ucraina, sul percorso che lo ha portato a Leopoli (Lviv), passando da Kyiv e Bucha, scenario del terribile massacro di cittadini inermi, uccisi durante il ritiro dell’esercito russo dalla zona della Capitale.
Oggi come il 1932 e 33 l’Ucraina e il popolo ucraina si ritrova a combattere ancora una volta per la propria libertà e indipendenza da un vicino di casa sanguinario e violento e che continua, come allora, a sottrarre il grano e a martoriare i civili. L’invasione del febbraio del 2022 da parte dell’esercito di Putin è solo l’ennesimo capitolo di una storia di violenza e abusi che prosegue da decenni:
x
x