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Città unica sì o no? Le ragioni di Principe e Occhiuto nell’acceso botta e risposta

Il confronto tra i due ex sindaci a sei giorni dal referendum sulla fusione dei tre Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero

Pubblicato il: 25/11/2024 – 16:29
Città unica sì o no? Le ragioni di Principe e Occhiuto nell’acceso botta e risposta

A pochi giorni dal referendum con il quale i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero dovranno dire si alla città unica o scegliere di continuare il proprio percorso amministrativo e territoriale in autonomia, il confronto tra i due ex primi cittadini di Cosenza e Rende, Mario Occhiuto e Sandro Principe, non poteva che essere acceso, nella forma, nei contenuti, nella contrapposizione. Tutto, ovviamente, in punta di fioretto o quasi, d’altro canto le due personalità sono tali per cui era impossibile attendersi un esito diverso.
Occhiuto e Principe sono i due ospiti di “Supplemento d’indagine”, il format di approfondimento in onda stasera su L’altro Corriere TV (Canale 75) alle ore 21.00.
L’esordio di Sandro Principe è categorico: «La città unica? Una suggestione. Io non ho una posizione pregiudizialmente ostile ma è il modo con cui si vuole farla che mi vede contrario, per due ragioni. In primo luogo, perché viene fatta con pressapochismo, senza studi e sperimentazione, in secondo luogo perché c’è una lesione di tutti i principi democratici che dovrebbero reggere una comunità, ma mi rendo conto che il centrodestra non è molto attrezzato per osservare questi principi». Da parte sua Mario Occhiuto ha subito indicato il percorso come storico «se anche c’è una differenza sul metodo e sulle procedure mi sembra che la scelta non sia un fatto di centrodestra perché hanno aderito al percorso tutti gli altri partiti. C’è una convergenza motivata dal fatto che per la città unica, di cui si parla da 50 anni, oggi finalmente c’è l’occasione storica di poterla realizzare».
Acceso lo scambio di opinioni sull’eventuale esito della consultazione referendaria con Sandro Principe che definisce il referendum come una truffa e dice: «La platea elettorale è unica in modo tale che il pesce grande, Cosenza, si mangi il pesce piccolo. Se vince il sì io dichiaro di essere pronto a rispettare questa volontà e dare il mio contributo. Ma Occhiuto mi deve dire se a Cosenza e Castrolibero vincessero i no se il centrodestra rispetterà questa volontà popolare». Per Occhiuto «il referendum non è una truffa, se vince il no la città unica non si farà, per quanto mi riguarda se vince il sì anche con un voto in più si deve procedere alla fusione».
Chiusura del dibattito con polemica, inizia Principe: «Quando io ero sindaco a Rende e Giacomo Mancini a Cosenza con il PSU abbiamo pensato l’opera più significativa, la metropolitana leggera, l’abbiamo fatta finanziare e appaltare, poi è arrivato Mario Occhiuto e ha fatto tornare indietro 160 milioni perché per le sue iniziative architettoniche ha voluto smantellare una parte di Viale Mancini per fare un Parco e tagliare la testa alla metropolitana. Che credibilità possono avere questi esponenti politici che parlano di una ipotetica città unica quando hanno fatto fallire l’iniziativa che avrebbe legato strutturalmente le due città?».
Nella replica Occhiuto ribalta la prospettiva: «È completamente falso, io così come Sandro Principe abbiamo chiesto delle modifiche a quel progetto, anzi ricordo che da sindaco ho anche approvato le modifiche chieste da lui. Quel progetto di metropolitana è fallito per altre ragioni, è fallito perché c’era un’indagine alla procura di Catanzaro sulle modalità di appalto di quei lavori e perché la ditta appaltatrice era andata in amministrazione controllata ed ha bloccato i lavori». Sempre sul tema dei trasporti ed in particolare sul fallimento di AMACO (l’azienda di trasporto pubblico a Cosenza) che Principe ha addebitato ad Occhiuto, l’ex Sindaco è tranciante: «L’iniziativa di collegare Cosenza, Rende e l’Università è fallita per l’opposizione della regione guidata dal centrosinistra e da Oliverio che ha bloccato un servizio pubblico fatto con un’azienda pubblica. E non è vero che l’AMACO è fallita con la mia amministrazione, come me ha portato addirittura il bilancio in positivo». Controreplica di Principe «ci penserà Franz (Caruso ndr) a risponderti». (redazione@corrierecal.it)

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