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Gli studenti di Cosenza: «Facciamo rumore contro la violenza sulle donne»

L’iniziativa delle ragazze e dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado “G.B.Vico” IC “Via Roma Spirito Santo”

Pubblicato il: 25/11/2024 – 15:05
Gli studenti di Cosenza: «Facciamo rumore contro la violenza sulle donne»

COSENZA «“E adesso usciamo dalle aule – dice la prof– Andiamo in strada. Appiccichiamo i post it rossi sui parabrezza delle macchine, sulle vetrine dei negozi, sui bancomat, sui muri delle case, alle Poste, all’ospedale”.  Ci ritroviamo teppisti per un giorno. È la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e le nostre penne hanno fissato sui foglietti versi per denunciare e sensibilizzare. Si chiama “poeteppismo“, non si usano le mani, non si fa violenza. Si usano le parole. “Perché i poeti sono un po’ i teppisti della parola, prendono e ne inventano di nuove, giocano con quelle vecchie, le buttano in strada, le trasformano, pigliano a calci la grammatica quando serve, spostano gli accenti, rubano le virgole. Vanno anche in giro a fare un sacco di versi, i poeti!”. Così abbiamo letto su un libro di Enrico Galiano. Ci sentiamo anche noi parte del problema. Abbiamo raccolto un po’ di dati. In Italia, nei primi sei mesi del 2024 sono state commesse oltre 2.900 violenze sessuali; sono state più di 23 mila le donne ascoltate nei centri della Rete nazionale antiviolenza; oltre 32 mila le chiamate al numero 1522. A scriverlo in una lettera sono le ragazze e i ragazzi della Scuola secondaria di primo grado “G.B.Vico” IC “Via Roma Spirito Santo” di Cosenza.


«Nel resto del mondo – proseguono – la situazione non è certo migliore: si stima che 736 milioni di donne abbiano subito violenze sessuali. Cosa possiamo fare? Informarci, denunciare, fare rumore così come ha scritto sui giornali, lo scorso anno, Elena Cecchettin, sorella di Giulia vittima di femminicidio: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”. E da queste parole vogliamo ripartire, dai nostri banchi, dai quartieri, dalle strade. Lo abbiamo fatto oggi in occasione di questa giornata, lo faremo anche domani, dopodomani e l’altro dopodomani ancora. Per dire no alla violenza!».

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