«La giornata del 25 novembre rappresenta uno strumento importante per sensibilizzare sul tema, ma non deve diventare solo una vetrina mediatica. Il fenomeno, essendo di natura endemica e culturale, va affrontato in maniera strutturale e le istituzioni hanno l’obbligo di attuare politiche concrete che non possono non mettere in primo piano i centri antiviolenza, che attualmente svolgono un ruolo cruciale e che ringrazio.
Servono fondi e non solo.
È fondamentale attuare un’azione preventiva, investendo in formazione e in un processo di sensibilizzazione che parta in primis dalle scuole, con programmi di educazione sentimentale e finisca con la specializzazione degli operatori e le operatrici pubblici: magistratura, avvocatura, forze dell’ordine, personale sociosanitario. La regione Calabria in questi giorni ha istituito un osservatorio per il monitoraggio della violenza di genere. Bene, è un primo passo ma non basta. Bisogna agire prima del triste epilogo della morte delle vittime. Esistono realtà virtuose in altre regioni, da cui dovremmo prendere spunto, come ad esempio la Regione Emilia Romagna che ha realizzato un “Piano Regionale contro la violenza di genere”. Come partito democratico, sentiamo moltissimo la responsabilità di costruire una nuova cultura che porti all’abbattimento di ogni forma di discriminazione, che si annida in ogni ambito.
I Femminicidi rappresentano solo la punta di un iceberg più grande che è appunto quello del patriarcato. Patriarcato che esiste nel nostro dna culturale, nonostante alcune campagne di comunicazione di questa destra tentino di nasconderlo. La comunità di sinistra è attenta, grazie anche all’attività delle conferenza delle democratiche, organismo aperto a tutti e a tutte a prescindere della propria appartenenza al partito, a testimonianza di come il pieno rispetto dei principi femministi e democratici sia al centro della visione di questa nuova comunità democratica che stiamo costruendo, anche grazie alla
Segretaria Schlein. Giornate come queste servono a dire grazie alla rete costruita dei centri antiviolenza e dare un chiaro monito alle istituzioni: inaugurare panchine rosse con la bandiere tricolore non basta. Soprattutto quando ad inaugurarle è il nostro Presidente del Senato, il cui figlio ha un procedimento penale aperto per stupro ai danni di una giovane donna». (redazione@corrierecal.it)
*Federazione provinciale Pd Cosenza
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