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Jasmine Cristallo, la sardina che in 5 anni si è schleinizzata

Il mutamento dell’attivista catanzarese, dalla protesta al Nazareno al ruolo nel Pd. Con la testa alle Regionali (e un occhio su Lamezia)

Pubblicato il: 25/11/2024 – 11:19
di Eugenio Furia
Jasmine Cristallo, la sardina che in 5 anni si è schleinizzata

LAMEZIA TERME L’Europa val bene una tessera. Se nel febbraio 2021 Jasmine Cristallo, 42 anni, catanzarese, volto emergente della politica nazionale, da portavoce delle Sardine tuonava contro il «cupio dissolvi» del Pd e in generale del centrosinistra calabrese che si presentava alle Regionali con «lo schema già sperimentato e perdente del 2020, ovvero la frammentazione delle forze alternative alla destra», due anni dopo (gennaio 2023) cambiava direzione: passando dalle critiche all’adesione, con tanto di tesseramento annunciato a mezzo Facebook.
In mezzo, il sit-in al Nazareno per rivendicare e sollecitare un’apertura del Pd ai movimenti: impulso che evidentemente Cristallo riconosce alla direzione Schlein. La segretaria del Partito democratico ha premiato l’attivista con la candidatura alle ultime Europee, che non l’hanno vista vincitrice ma intanto ne hanno incardinato il cursus honorum in quello stesso Nazareno prima contestato.

Un volto tv (che stuzzica i giornali)

Un volto che funziona nei talk televisivi (appena lunedì scorso era a Lo Stato delle Cose per commentare i risultati vincenti delle regionali in Umbria ed Emilia-Romagna, da figura simbolo della renaissance schleiniana) e un nome che gode di ottima stampa presso le testate di area (Fatto Quotidiano su tutte); un po’ meno bonari, invece, i titoli dei giornali di destra, per cui rappresenta il bersaglio preferito in quota “sinistra Ztl”, probabilmente per chi non sa che a Catanzaro l’isola pedonale per ora è una chimera… Jasmine Cristallo ha fatto sempre rima con -ista (tessera Anpi, attivista fin dalla protesta delle lenzuola anti-Salvini dai balconi nel 2019, si definisce antifascista, femminista, meridionalista, antimilitarista, per come elenca proprio il giornale diretto da Marco Travaglio, suo grande sponsor), mentre il corregionale Tommaso Labate in un ritratto pubblicato l’anno scorso sul Corriere della Sera la tratteggia così: «Attivista di sinistra profilo standard, molto standard, forse anche troppo. Poster in cameretta? Risposta secca: “Che Guevara”. Musica ascoltata? “Guccini, Battiato, De André”. Libri? “I Quaderni dal carcere di Gramsci, c’è quella parte degli operai meridionali che venivano aiutati dagli operai settentrionali… Ah, Camus e il pensiero meridiano. E aggiungiamo anche Carla Lonz”. Manca l’appuntamento col G8 del 2001 solo perché “all’epoca era appena nata mia figlia, anche se poi sono andata a Genova con lei per il ventennale”…».

L’idea della fuga

Negli stessi giorni, sempre il quotidiano di via Solferino, ricordando che Cristallo aveva promesso che avrebbe lasciato l’Italia in casa di vittoria della Meloni alle Politiche, le faceva correggere il tiro: «Ho detto che davanti a questa eventualità qualcuno che la pensa come me si sarebbe sentito costretto a lasciare l’Italia. Dove me ne sarei andata? In Spagna, perché ho bisogno di un clima mediterraneo. Ma sono rimasta perché in questo momento è importante esserci». Alla domanda su chi preferisse tra la premier, Salvini e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, aveva risposto: «Non pensavo di poterlo mai dire, ma rispetto a Salvini e Meloni preferisco Berlusconi, che ha un approccio liberale». Le canne? «Me le sono fatte ma non me le faccio più, l’ultima l’avrò fatta 20 anni fa, mi fanno venire gli attacchi di panico». Beve alcolici? «Sono stata astemia per tutta la vita, dall’anno scorso ho iniziato a bere lo spritz. L’ho scoperto a 41 anni…».

Con la testa alle Regionali

La svolta “governista” della ex barricadera pronta a bivaccare nella sede centrale del suo attuale partito viaggia in parallelo con la leadership calabrese di Nicola Irto (?), e ha come orizzonte le prossime elezioni regionali: esattamente un mese fa, in occasione della presenza della stessa segretaria Elly Schlein agli Stati generali della montagna e delle aree interne a Mormanno, Cristallo plaudeva «al lavoro di rigenerazione e discussione del Pd calabrese» tra formule un po’ verbose («la risalita della china attraverso una solida centralità delle persone e di ogni territorio e l’unità nella pluralità del Partito Democratico») e chiari riferimenti a «una via precisa per costruire, in autonomia e in sintonia, rispetto ai livelli superiori del partito, una alternativa, anche in Calabria, alla destra di Occhiuto e Meloni». La stessa Cristallo che invoca «unità interna ed esterna, unione di intenti, visione condivisa e dialogo con tutte le forze progressiste» come «cardini attorno a cui sviluppare il metodo e la strategia per arrivare con dignità politica ai prossimi appuntamenti elettorali», però, sta vivendo la lunga campagna elettorale lametina in modo un po’ meno “dialogante” rispetto alle dichiarazioni ufficiali. Ma, si sa, anche in politica una cosa sono le frasi consegnate a telecamere, microfoni e taccuini, un’altra quelle scritte nella infuocata chat di partito. (e.furia@corrierecal.it)

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