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«Necessario cambiare il paradigma. Noi gli unici ad approvare il piano contro il rischio idrogeologico»

Il presidente della Regione Occhiuto al raduno di protezione civile: «Calabria ora autorevole a livello nazionale, apprezzato il sistema dei droni»

Pubblicato il: 01/12/2024 – 12:28
«Necessario cambiare il paradigma. Noi gli unici ad approvare il piano contro il rischio idrogeologico»

CATANZARO «Sono felice perché il sistema dei droni, sul quale abbiamo investito molto impegno anche grazie all’apporto dei carabinieri forestali, è diventato un sistema di monitoraggio del territorio molto apprezzato in Italia e in Europa». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che partecipa all’Università di Catanzaro al raduno interregionale del volontariato della protezione civile del Mezzogiorno d’Italia insieme al ministro Nello Musumeci: con Occhiuto il dirigente generale della Protezione civile regionale Domenico Costarella e il consulente Agostino Miozzo, già dirigente nazionale della Protezione civile.

Il tema del dissesto idrogeologico

«Non è capitato spesso negli ultimi decenni – ha proseguito Occhiuto – che la Calabria fosse segnalata per le buone pratiche. Il sistema dei droni diventerà patrimonio di tutta la protezione civile italiana per cui altre regioni replicheranno quanto fatto in Calabria».  La protezione civile della Calabria – ha quindi aggiunto Occhiuto – «si è ritagliata uno spazio di grande autorevolezza nella protezione civile nazionale. Non è la prima volta che la Calabria ha riconoscimenti importanti: l’occasione di oggi è un’occasione straordinaria per la Calabria perché dimostra che i nostri sistemi di protezione civile sono molto apprezzati dal sistema di protezione civile nazionale». Sul dissesto idrogeologico Occhiuto ha rimarcato: «La Regione Calabria è l’unica in Italia ad aver approvato il piano per la mitigazione dei rischi contro le alluvioni. Ci sono delle naturali polemiche, ma bisogna cambiare il paradigma perché è troppo facile chiudere un occhio rispetto al consumo del suolo e i mancati interventi di mitigazione del rischio e poi stracciarsi le vesti quando succedono episodi gravi come quelli dell’Emilia Romagna o di Valencia». (a. c.)

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