Ultimo aggiornamento alle 22:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

la storia

L’oro e l’arsenale di Assad, quando a Gioia Tauro transitarono 800 tonnellate di armi chimiche siriane

La caduta dell’ex presidente ha acceso i riflettori sul tesoro e sul deposito di armi. In Calabria, il trasbordo dall’Ark Futura alla Cape Ray

Pubblicato il: 09/12/2024 – 18:26
di Fabio Benincasa
L’oro e l’arsenale di Assad, quando a Gioia Tauro transitarono 800 tonnellate di armi chimiche siriane

REGGIO CALABRIA L’1 luglio del 2014, alle 6,30, giunge nel porto di Gioia Tauro la nave della flotta della marina militare statunitense “M.V. Cape Ray“. L’imbarcazione entra trainata da due rimorchiatori e scortata da alcune motovedette della Guardia Costiera. Su quella nave saranno trasbordate le armi chimiche sottratte alla Siria e trasportate a Gioia Tauro a bordo della nave danese Ark Futura, si tratta di 78 container, 3 di iprite e 75 di precursori del sarin. La sicurezza delle operazioni impose misure eccezionali di sicurezza, l’area portuale venne interdetta al transito per circa un chilometro quadrato e mezzo attraverso una serie di posti di blocco.
Dalla “Ark Futura” alla “Cape ray”, furono trasbordati circa 570.000 tonnellate di agenti chimici, allo stato liquido, presi in carico dalla nave americana con a bordo 35 marines e 64 esperti. Con questa operazione l’Italia «contribuisce alla sicurezza nel mondo e alla affermazione del valore della pace. Di questo ne dobbiamo andare orgogliosi», aveva commentato l’allora ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Oggi quel carico torna a fare notizia.

L’oro di Assad

Al termine di un’offensiva durata 11 giorni, i ribelli siriani sono entrati a Damasco. Il presidente siriano Bashar Assad è stato deposto ed è fuggito in Russia con la sua famiglia. I gruppi ribelli, guidati dal gruppo salafita-jihadista Hayat Tahrir al-Sham, hanno lanciato un’offensiva contro il regime e in pochi giorni hanno conquistato tutte le principali città del Paese fino alla capitale. E’ stato Vladimir Putin a prendere la decisione di offrire asilo a Bashar Assad, come riferito stamane dal portavoce del Cremlino, Peskov. In Siria, la fine della dinastia lunga 54 anni degli Assad ha evidentemente risvegliato le voci sul presunto tesoro dell’ex presidente e della sua famiglia. Una stima del Dipartimento di Stato Usa, datata aprile 2022, ha calcolato «fra 1 e 2 miliardi di dollari» il patrimonio: come riporta Libero.

L’arsenale governativo e le armi chimiche

Gran parte del dei danari e dell’oro non sarebbero più in Siria, dove invece sarebbe nascosto l’arsenale governativo, finito nel mirino degli jihadisti. Libero sostiene la presenza di un esercito composto da «900 carri armati e 2400 fra cingolati da fanteria e autoblindo. L’aviazione schiera 220 aerei da combattimento». L’attenzione tuttavia è rivolta alle armi chimiche. «Nel settembre 2013 Bashar El Assad ne riconobbe l’esistenza e consegnò «i gas alle potenze straniere, fra cui gli Usa, che trattarono e decomposero il grosso dei nervini siriani a bordo della nave laboratorio Cape Ray». L’imbarcazione poi transitata in Calabria.
Oggi è lecito chiedersi quale sia la portata dell’arsenale chimico siriano. Una parziale risposta è stata data, ieri, dal New York Times. L’intelligence americana ritiene concreta la possibilità che le truppe di Assad abbiano mantenuto «limitate quantità di armi chimiche fra cui munizioni caricate con gas nervino Sarin».(f.benincasa@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x