VIBO VALENTIA Confronto, condivisione e sinergia. Ma anche il giusto rigore accompagnato da un dialogo con gli enti e la comunità. Sarà questo l’approccio di Anna Aurora Colosimo, nuovo prefetto di Vibo Valentia dopo il trasferimento a Foggia dell’uscente Paolo Giovanni Grieco. Per lei un ritorno nella provincia vibonese, dove in passato ha ricoperto l’incarico di commissario nei comuni di Tropea e Gerocarne. Dopo l’incontro riservato di ieri con istituzioni, sindaci e autorità, Colosimo ha incontrato stamattina la stampa, dicendosi «contenta del suo ritorno a Vibo, un territorio che amo e di una bellezza mozzafiato». Sicurezza, sanità e anche il tema degli scioglimenti: senza entrare nei dettagli «perché le singole criticità le devo ancora approfondire», il nuovo prefetto ha spiegato il suo approccio rigoroso ma, soprattutto, «aperto al confronto con tutti».
«È un contesto abbastanza complesso. Qui ho già lavorato in passato, non dico che lo conosco bene, ma forse so da dove cominciare» spiega ai giornalisti, ricordando i circa cinque anni passati in provincia. In primis, dalla questione sicurezza, in un territorio fortemente segnato dalla presenza della ‘ndrangheta. «Ciò che mi conforta è la presenza di quella che mi piace chiamare la squadra Stato, dalle forze dell’ordine alla magistratura. Una squadra di altissimo profilo». Ieri l’incontro con tutte le autorità, i vertici di Polizia e Carabinieri, procuratore e presidente del tribunale. «Hanno già fatto molto per questa provincia e ho visto in loro ancora tanta voglia di lavorare. Qualcuno dice che quello del prefetto è un ruolo che si gioca in solitaria, io questo non voglio sentirlo. Ho intorno una squadra di altissimo valore». Insieme, aggiunge Colosimo, affronteranno «i problemi più importanti di questa provincia, forse l’ultima della Calabria». Il tutto con un approccio «rigoroso, ma senza tralasciare quello che è il mio modo di agire, ovvero apertura verso le istanze sociali e verso la comunità».
“Rigore” che non è sicuramente mancato all’uscente Paolo Giovanni Grieco, in particolare sui diversi scioglimenti avvenuti in provincia, provvedimenti in cui sono confluite le inchieste recenti della Dda. «Io – risponde Colosimo – considero l’ente locale il sistema base della democrazia, il front office di tutto il sistema. Quello dei comuni e dei sindaci è un lavoro molto scomodo, conosco bene le difficoltà nell’amministrare e che a volte per cercare la soluzione giusta si può cadere in errore». Uno sforzo che, aggiunge, «dobbiamo fare insieme. Se i comuni hanno bisogno di sostegno da parte delle istituzioni e dello stato, troveranno in me questa apertura. Però io non posso non essere rigorosa quando qualcuno non svolge quel ruolo per il bene della collettività. Io – continua – spero di non dovere mai sciogliere un comune, me lo auguro vivamente, perché sciogliere un organo democraticamente eletto è una sconfitta per la democrazia». Ma resta, comunque, un «sistema di tutela necessario per evitare ricadute negative e l’indebolimento di un sistema democratico, per il quale un ente locale non amministrato con rigore può rappresentare un vulnus».
Sciolta di recente, l’Asp di Vibo è emblematica di una sanità vibonese in difficoltà, un’altra delle criticità che dovrà affrontare il nuovo prefetto. «Non ho ancora incontrato i commissari, ma è chiaro che un’azienda commissariata ha più difficoltà a mettersi in moto. Non tutti i problemi della sanità dipendono dall’Asp di Vibo, ma anche da un sistema sanitario che con grande sforzo il presidente della Regione Roberto Occhiuto sta cercando di riportarlo a una forma di normalità» risponde, sottolineando la necessità di approfondire ancora le singole vertenze prima di esprimersi nel dettaglio. D’altronde, sono tante le criticità di una provincia come quella vibonese. «Questo è un territorio di una bellezza mozzafiato, non si riesce a capire come questa debba convivere con altrettanti problemi ormai atavici. Forse partendo da uno scatto di orgoglio noi calabresi riusciremo ad affrontarli meglio e insieme». (ma.ru.)
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