CROTONE «Pensavamo che la visita del Direttore Generale del Mase e successivamente addirittura del Ministro fossero risolutive nel superare una fase di stallo, che indicasse finalmente l’avvio della Bonifica del sito industriale. Purtroppo a parte la solita passerella e i tentativi di imbonire un intero territorio da una parte e quello di accreditarsi dall’altra, nessuna decisione sostanziale è stata presa». Lo afferma Pino Greco, del Comitato “Fuori i Veleni Crotone vuole Vivere”. «Intanto però – sostiene Greco – è ormai passato oltre un anno dalla nomina del Gen.(a.r.) Emilio Errigo quale commissario ctraordinario delegato per gli interventi di bonifica e risanamento del danno ambientale del Sito di Interesse Nazionale di Crotone. Purtroppo dobbiamo prendere atto che nulla è stato prodotto se non confusione e stravolgimento del mandato. Vogliamo ricordare che la nomina del Commissario è avvenuta a seguito di una sentenza del Tribunale di Milano mediante la quale l’Eni è stata condannata al risarcimento del danno ambientale a favore di Crotone. Il ruolo del Commissario, come previsto dal Decreto Legge 145 convertito con Legge 9 del 21/02/2014, era quello di “accelerare” gli interventi di bonifica e di attuare quindi le decisioni assunte in Conferenza dei Servizi del 24 ottobre 2019. In quella sede venivano infatti approvati gli interventi di bonifica accogliendo le prescrizioni del Paur, prodotte dall’allora giunta Oliverio e confermate dall’attuale amministrazione regionale, che prevede lo smaltimento dei rifiuti fuori dalla Regione Calabria in discariche autorizzate e attrezzate. Abbiamo invece assistito ad inutili proclami con i quali si è cercato maldestramente di ribaltare le decisioni assunte all’unanimità in sede ministeriale. Il protagonismo del commissario si è contraddistinto, oltre alla trionfalistica accoglienza delle Forze Armate (??), ad annunci contrastanti a quello stabilito in Conferenza dei Servizi e annunciando persino iniziative con o senza il consenso di Regione, Provincia e Comune il tutto a prescindere dalla sentenza del Tar che dovrà pronunciarsi a breve sui ricorsi presentati dagli stessi. Oggi addirittura – afferma l’esponente del Comitato “Fuori i Veleni” – minaccia l’intervento dei carri armati nel caso qualcuno ostacolasse le sue decisioni. Voglio ricordare al Generale che lui si trova a Crotone, siamo nel 2024 e non nel Cile di Pinochet del 1973 o nella Praga del 1968. Al di là delle battute, questo atteggiamento ci preoccupa fortemente e rischia di creare danni irreparabili al territorio nonché ai corretti rapporti istituzionali nel rispetto di ruoli e compiti. Il Governo è a conoscenza di queste esternazioni da parte del suo rappresentante? Al generale forse non è chiaro che si trova a Crotone perché è l’Eni ad essere stata condannata e non il nostro territorio e i suoi abitanti. È inutile recitare ad ogni occasione la parte strappalacrime nei confronti “dei bambini, delle donne e degli uomini che si ammalano per via di un ambiente inquinato”. Crotone non ha bisogno del paternalismo di facciata. Il commissario non ha il compito di scrivere romanzi alla De Amicis ma di produrre atti concreti. Il primo sarebbe quello di far partire immediatamente la Bonifica per come stabilito dalla Conferenza dei Servizi Decisoria dell’ottobre 2019. Riteniamo pertanto che il Commissario Emilio Errigo abbia fallito nel mandato a lui assegnato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che il protrarsi di tale situazione fallimentare possa compromettere l’azione stessa di risanamento ambientale che Crotone attende da ormai troppo tempo…. possibilmente senza carri armati. Una Bonifica vera – conclude Greco – significa rilancio e nuovo sviluppo del nostro territorio».
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x