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La dieta mediterranea tra mito e storia: presentato a Vibo il libro di Vito Teti – VIDEO

Alla biblioteca comunale l’incontro promosso da Valentia Academy. L’antropologo: «La cultura alimentare come strumento per rigenerare la comunità»

Pubblicato il: 14/12/2024 – 17:23
di Marco Russo
La dieta mediterranea tra mito e storia: presentato a Vibo il libro di Vito Teti – VIDEO

VIBO VALENTIA Il cibo come elemento di aggregazione sociale, crescita e sviluppo. Partendo da una riflessione sul nostro passato e sulle nostre radici e “smontando” miti storici come quello della dieta mediterranea a favore della vera cucina calabrese. È stato questo il tema dell’incontro tenuto ieri nella biblioteca comunale di Vibo Valentia e promosso dall’associazione Valentia Academy, in cui è stato presentato per la prima volta il libro “Dieta Mediterranea” dell’antropologo Vito Teti. Nell’opera, edita da Treccani, Teti ricostruisce la genesi di un modello culinario ormai conosciuto in tutto il mondo, che ha però oltrepassato i confini del mito a discapito della storia culinaria calabrese. L’incontro, moderato dal giornalista Fabio Benincasa, è stato promosso anche da Libreria Calabria 1. 0 con Treccani e dalle Associazioni Gal Terre Vibonesi, Saturnalia e Valentia.  Al termine della serata è stata offerta una degustazione dei prodotti tipici calabresi con la partecipazione dell’Istituto professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione accompagnati da calici di vino offerti da quattro cantine appartenenti all’Associazione Viticoltori Vibonesi. Dopo i saluti dell’assessore alla cultura Stefano Soriano, ad aprire l’incontro è toccato agli interventi dell’editore Enrico Buonanno, del dirigente scolastico Eleonora Rombolà, del vicesindaco di Spilinga Franco Barbalace, del presidente di Valentia Anthony Lo Bianco e della vicepresidente di Saturnalia Rosella Ruggiero.

«Un “melting pot” alimentare»

«Noi abbiamo una storia alimentare complessa e affascinante» ha spiegato Vito Teti. «La Calabria è ricca di prodotti che vengono dall’agricoltura, dalla pastorizia e dal mare. Un “melting pot” alimentare, il Mediterraneo era un luogo di incontro e di scambi e si è arrivata a una mescolanza non solo di popolo, ma anche alimentare». Per l’antropologo il cibo non è mero elemento da mangiare, ma «significa condividere, produrre, stare assieme». Sulla dieta mediterranea, però, Teti ristabilisce la verità storica: «Per come è stata individuata negli anni ’50, non rappresentava la realtà di quegli anni, fatta di miseria e povertà. Non c’era il pane di grano, c’era poco olio: era una sorta di mito alimentato da studiosi americani che erano alle prese con problemi di iperalimentazione, obesità, delle prime malattie da cibo iperabbondante».

Il ruolo del cibo per lo sviluppo sociale

Da una riflessione seria sul passato, continua Teti, si può cambiare approccio e visione del cibo calabrese e meridionale, «con le culture alimentari che nelle nostre terre potrebbero svolgere un ruolo decisivo anche per arrestare fenomeno terribili come lo spopolamento, l’abbandono, il ritorno alla terra e ai prodotti. Potrebbe essere uno degli elementi per rigenerare questa comunità. Ma bisogna farlo in maniera nuova, moderna e innovativa investendo con passione, con il sostegno degli enti pubblici e con una politica che non si limiti a fare sagre o promozioni occasionali». L’obiettivo è quello di «creare delle realtà veramente produttive e attrattive per chi viene da fuori, per gli emigrati e per le persone che restano qua».

Rilanciare la biblioteca comunale di Vibo

A fare gli “onori” di casa è stata Valentina Fusca, presidente di Valentia Academy e promotrice di una serie di incontri mirati al rilancio della biblioteca comunale. «Stiamo realizzando una serie di attività che vedono i giovani protagonisti». L’evento di ieri sera, spiega, si inserisce in un percorso che vedrà «la presentazione di un libro al mese fino a fine progetto». Un tentativo di rilanciare anche la biblioteca comunale: «Già da adesso è aperta tutti i pomeriggi, dall’anno prossimo anche di sabato mattina in modo da renderla fruibile per più tempo possibile ai cittadini». Ma anche laboratori, attività «incontri di ogni tipo che riguardano la fotografia, l’astronomia, la lettura, ma anche il riciclo creativo e lo studio delle lingue».

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