CATANZARO Una proficua riflessione a più voci sulle opportunità che l’innovazione tecnologica può offrire all’artigianato, contribuendo a mantenere viva una tradizione che si rinnova nel tempo. Ma anche l’occasione per presentare il progetto di creazione di un Polo di Innovazione Digitale in Calabria, che partirà a gennaio 2025. Sono questi gli importanti spunti offerti dal seminario Tecnologia e innovazione nei laboratori artigianali, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro, fortemente voluto dal coordinatore dell’evento William D’Iuorno nell’ambito della Terza edizione di Raccontarti, che ha saputo mettere in luce come l’innovazione tecnologica possa supportare la crescita e la competitività dell’artigianato, senza snaturarne la sua essenza tradizionale, e ha offerto una panoramica interessante di come il settore stia evolvendo grazie all’adozione di tecnologie all’avanguardia. Durante il seminario, si sono susseguiti interventi di esperti, professionisti e imprenditori che hanno illustrato i benefici delle nuove tecnologie nei processi produttivi, con particolare focus sulla valorizzazione della tradizione artigianale e sull’impiego di innovazioni come l’Industria 4.0 e l’intelligenza artificiale. L’ing. Gerlando Cuffaro, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro, ha aperto il seminario sottolineando l’importanza dell’artigianato per l’economia della Calabria, soprattutto nei settori della moda, del turismo e dell’agricoltura. “L’artigianato non deve essere visto come una tradizione che si oppone alla modernità, ma come un settore che può trarre grandi benefici dall’innovazione tecnologica”, ha dichiarato l’ingegnere. Cuffaro ha evidenziato come la tecnologia possa sostenere l’evoluzione dell’artigianato, ma ha ribadito con forza che “l’uomo deve restare al centro del processo, poiché è l’artigiano che, con la sua creatività, dà vita al prodotto”. Ha poi fatto un parallelo con la rivoluzione industriale, che inizialmente era vista con scetticismo ma che, con il tempo, ha portato a una vera e propria evoluzione del mestiere artigianale. “L’ingegneria è fondamentale per far crescere l’artigianato, rendendolo più competitivo a livello globale, senza snaturarne la tradizione”. Il prof. Antonio Padovano, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria, ha illustrato un progetto innovativo che coinvolge gli studenti dell’Ateneo. “L’obiettivo del nostro progetto è esplorare come le tecnologie possano supportare l’artigianato del futuro, integrando la tradizione con l’innovazione” ha spiegato Padovano. Il professore ha parlato della sfida di creare un ecosistema tecnologico che si adatti tanto alle grandi imprese quanto alle piccole realtà artigianali, utilizzando tecnologie come l’Industria 4.0 per personalizzare i prodotti in base alle richieste del cliente. “La formazione continua è la chiave per l’evoluzione del settore,” ha affermato, aggiungendo che l’introduzione di progetti come quello realizzato in collaborazione con Birra Kalabra, che include l’uso di tecnologie innovative come realtà aumentata, simulazione e intelligenza artificiale, sta aiutando gli studenti a comprendere come applicare concretamente queste tecnologie nel settore artigianale. Coinvolgente il momento di tre testimonianze degli imprenditori artigiani che hanno già raccolto la sfida dell’innovazione. Vincenzo Caruso, imprenditore della storica azienda FabbrIdea, ha raccontato il processo di trasformazione della sua attività, che un tempo si occupava di metalli e ferro battuto e oggi è sinonimo di innovazione e design. “Nel 2012 abbiamo lanciato un concorso di design per rinnovare i nostri prodotti artigianali, come cancelli e ringhiere, portando un’idea nuova nel mondo dell’artigianato tradizionale”, ha dichiarato Caruso. L’azienda ha saputo integrare il design innovativo con l’adozione dell’Industria 4.0, automatizzando il processo di produzione per renderlo più efficiente e tracciabile. “Abbiamo digitalizzato ogni fase del processo, dalla ricezione dell’ordine alla produzione, ottenendo così significativi risparmi in termini di tempo e costi, migliorando anche la gestione del magazzino,” ha aggiunto. Caruso ha concluso il suo intervento parlando della creazione di nuove linee di prodotto, come porte blindate dal design innovativo, che coniugano funzionalità e estetica. Salvatore Mazzei, titolare di un’importante azienda calabrese di torrefazione di caffè – “Caffè Montano” – ha raccontato come la sua attività ha abbracciato l’innovazione tecnologica, pur mantenendo l’artigianalità del prodotto. “Ogni caffè che arriva nella nostra azienda è trattato con attenzione artigianale, ma grazie alle nuove tecnologie possiamo garantire costanza e qualità nel prodotto”, ha spiegato Mazzei. Il processo di tostatura e macinatura è ora completamente digitalizzato, permettendo un monitoraggio preciso per rispettare le normative alimentari e garantire un prodotto di qualità superiore. “Abbiamo integrato soluzioni tecnologiche avanzate per monitorare ogni fase della lavorazione del caffè, dal trattamento delle origini alla preparazione finale in tazzina, ha aggiunto. Mazzei ha anche sottolineato l’importanza della formazione e della sensibilizzazione dei consumatori, specialmente nel Sud Italia, riguardo alla qualità del caffè. Graziano Salerno ha presentato il progetto Sartorialitica punta a creare connessioni tra diversi artigiani e designer, valorizzando la pietra vulcanica attraverso collaborazioni con falegnami, fabbri e fonderie per creare pezzi unici. L’obiettivo è non solo esaltare la tradizione locale ma anche portare il prodotto calabrese a livello mondiale. La pietra viene abbinata a materiali come il bronzo, grazie alla collaborazione con una fonderia pugliese, e in futuro si prevede di integrare anche legno, vetro e ferro. Il processo produttivo unisce macchine a controllo numerico e il lavoro manuale, valorizzando la creatività sia dei designer che degli artigiani. Nonostante l’entusiasmo, il progetto richiede un sostegno per superare le difficoltà legate all’innovazione, specialmente in una zona periferica come quella calabrese. Andrea Scalia, responsabile Settore Innovazione, Reti e Progetti di Coesione di Confartigianato Imprese, ha presentato il progetto di creazione di un Polo di Innovazione Digitale in Calabria, che partirà a gennaio 2025. Il progetto mira a raccogliere e analizzare i fabbisogni digitali delle imprese calabresi, in particolare sulle competenze digitali e sull’applicazione delle tecnologie più avanzate. “La digitalizzazione è un’opportunità fondamentale per le imprese, e attraverso questo progetto vogliamo mettere a disposizione delle aziende locali strumenti e competenze per affrontare le sfide dell’innovazione,” ha dichiarato Scalia. Il Polo, che fa parte di un’iniziativa nazionale, prevede la creazione di 30 hub sul territorio e il coinvolgimento di circa 1500 imprese. Silvano Barbalace, segretario regionale di Confartigianato Calabria, ha concluso il seminario sottolineando che l’artigianato non è un mestiere obsoleto, ma un settore in continua evoluzione. “Le piccole imprese artigiane devono essere supportate nel loro percorso di innovazione tecnologica”, ha affermato Barbalace. Ha inoltre ricordato l’importanza di progetti come quello che coinvolge le scuole, dove gli artigiani stessi stimolano i ragazzi a comprendere l’importanza dello studio e dell’adozione di nuove tecnologie per il mestiere artigiano. “L’artigianato moderno richiede competenze che si evolvono nel tempo e non si fermano alla tradizione, ma integrano innovazione senza snaturare il prodotto”, ha concluso.
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