CATANZARO Duro colpo per il cosiddetto “clan degli Zingari” di Catanzaro al termine del processo celebrato con rito abbreviato, nato dall’inchiesta che, ad aprile del 2023, aveva portato all’arresto di 62 persone nel corso del blitz condotto dalla Polizia di Stato, sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro.
Il gup del Tribunale di Catanzaro Chiara Esposito ha emesso la prima condanna pe 42 imputati, assolvendone invece 4. Pene pesanti per cinque imputati: Luciano, Massimo e Stefania Bevilacqua – condannati a 20 anni di reclusione – così come per i due Domenico Passalacqua (cl. ’73 e cl. ’86). Secondo l’accusa, Catanzaro sarebbe passata dal controllo della ‘ndrangheta crotonese alla cosca nomade Bevilacqua-Passalacqua composta da soggetti che hanno ricevuto i ‘battezzi’ di ‘ndrangheta. Tra le accuse contestate, associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni, detenzione di armi, procurata inosservanza di pena. Promotore del clan Bevilacqua-Passalacqua è considerato Luciano Bevilacqua, detto ‘puzzafogna’ dotato del grado di ‘Santista’. A detenere la ‘dote’ della Santa vi sarebbe anche Massimo Berlingiere, detto ‘musciu’ nipote del boss defunto Domenico Bevilacqua, condannato a 13 anni e 10 mesi. (g.curcio@corrierecal.it)
BEVILACQUA Francesco;
GIGLIOTTI Mario;
LEROSE Leonardo Gaetano;
MANNOLO Dante;
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