LAMEZIA TERME Con una mano prende, con l’altra mano dà, anche se poi stabilisce cosa farne… Per il bilancio della Regione lo Stato non è solo un fattore di sacrificio, perché nel capitolo delle entrate sono diversi i contributi che arrivano dal livello centrale. Si tratta di assegnazioni da parte del livello centrale con vincolo di destinazione: «Una parte delle risorse – si legge nella relazione al Bilancio approvato ieri in Consiglio regionale – riguarda le residuali entrate provenienti dall’Ue o dal Fondo di rotazione destinate all’attuazione dei Programmi operativi regionali e del Pac 2014-20, come rimodulato, mentre una quota più rilevante afferisce al Fondo Sviluppo e Coesione. Emerge chiaramente come le previsioni relative a tali programmi, soprattutto per le annualità successive al 2025, scontino il mancato inserimento in bilancio, se non per importi limitati rispetto a quelli previsti complessivamente, delle risorse afferenti il Pr Calabria 2021-27 e il Fsc 2021-27».
Le altre voci dello stato di previsione dell’entrata con vincolo di destinazione di una certa rilevanza – prosegue la relazione – «risultano essere costituite da: 217 milioni di euro circa del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, cui si aggiungono ulteriori 68,5 milioni di euro nel triennio per la realizzazione di investimenti; 135 milioni di euro nel 2025 e 120 milioni di euro nel 2026 per gli interventi di difesa del suolo e tutela del patrimonio idraulico forestale; 26,9 milioni di euro circa del Fondo per le non autosufficienze nel 2025, importo che cresce nel 2026 e nel 2027 rispettivamente a 27,3 e 29,1 milioni di euro; 32,3 milioni di euro complessivi nel biennio 25-26 del Fondo nazionale per le politiche sociali; 35,1 milioni di euro distribuiti nelle tre annualità 24-26 per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu; 44 milioni di euro annui destinati ai Centri per l’impiego; 300 milioni di euro circa nel biennio 25-26 per la realizzazione di interventi previsti nell’ambito del Pnrr, in gran parte destinati all’acquisto di materiale rotabile ed autobus di nuova generazione (228 milioni di euro nel triennio), al rafforzamento dell’agro sistema irriguo (5,3 milioni di euro circa nel triennio), alla Ciclovia della Magna Graecia (14 milioni circa nel biennio), alla bonifica dei siti orfani (9,5 milioni di euro nel biennio), ad investimenti nel settore della riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (34,2 milioni di euro nel triennio); 17,1 milioni di euro nel biennio 25 e 26 inerenti la legge 145/2018 per il finanziamento di investimenti in opere pubbliche da destinare per il 70% ai Comuni e per la restante parte in investimenti diretti (Purtroppo nella manovra statale per il 2025 tale legge, che garantiva un finanziamento pluriennale fino al 2034, è stata completamente definanziata)». Insomma, lo Stato ogni tanto da anche una mano alla Regione, giusto un po’, visto che poi obbliga la Cittadella a contribuire agli equilibri di finanza pubblica con un “balzello” che ogni anno diventa sempre più consistente. (a. c.)
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