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Grande Oriente d’Italia, audizione in Antimafia non ancora calendarizzata

La richiesta di audizione sulle vicende interne al Goi non ha ancora trovato spazio nell’agenda della Commissione

Pubblicato il: 21/12/2024 – 12:02
Grande Oriente d’Italia, audizione in Antimafia non ancora calendarizzata

ROMA A quanto apprende Agenparl da fonti ben informate della Camera dei deputati, dallo scorso aprile, giace una richiesta di audizione al presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. La richiesta di audizione riguarda questioni interne al Grande Oriente d’Italia (GOI), non ha ancora trovato spazio nel calendario della Commissione, suscitando numerosi interrogativi. Alla luce degli ultimi avvenimenti e degli articoli di stampa pubblicati, molti addetti e non solo ai lavori si domandano quale sia lo stato di avanzamento della calendarizzazione. Questa audizione rappresenterebbe un’occasione importante per approfondire le vicende interne al GOI. In particolare, si ritiene che potrebbe fornire chiarimenti su alcune domande rilevanti, tra cui i recenti sviluppi legati all’elezione del Gran Maestro.

Le controverse elezioni del GOI

Il 3 marzo 2024, Leo Taroni e la Lista n. 1 hanno vinto le elezioni con 6.482 voti validi, contro i 6.467 ottenuti dalla Lista n. 2 guidata da Antonino Seminario. Nonostante questo esito, Antonino Seminario si è insediato come Gran Maestro in circostanze ritenute irregolari, in quanto la Corte centrale massonica non aveva ancora esaminato il ricorso presentato dalla Lista 1. Ad alimentare ulteriormente il dibattito, pochi giorni dopo l’insediamento del Seminario, sono stati arrestati tre membri del GOI con legami accertati con la ‘Ndrangheta e la mafia. Questo elemento ha suscitato non poche perplessità, considerando che il programma di Taroni poneva al centro l’impegno nella lotta contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nella massoneria. Inoltre, appare significativo che il Seminario abbia raccolto la maggioranza dei suoi voti proprio in Calabria e Sicilia. Una lettera aperta e il ruolo dell’Avv. Capiello Le polemiche non si limitano al contesto elettorale. Una lettera aperta indirizzata all’Avv. Raffaele Cappiello, curatore speciale del GOI nominato dal Tribunale di Roma il 27 novembre 2024, evidenzia nuove irregolarità. Il provvedimento del Tribunale ha attribuito all’Avv. Cappiello l’unica legittimità rappresentativa del GOI nei procedimenti civili pendenti, escludendo di fatto altre figure, tra cui l’autoproclamato Gran Maestro Stefano Bisi. Nonostante ciò, è stato diffuso un comunicato stampa firmato da Bisi, in cui si si contestava un articolo di Agenparl del 14 dicembre 2024 intitolato “Il Grande Oriente d’Italia: Leo Taroni è il nuovo Gran Maestro”. Nel comunicato, il titolo è stato definito “lesivo” e “ampiamente distorsivo”, annunciando possibili azioni legali contro l’agenzia. Tuttavia, alla luce del provvedimento del Tribunale, ci si chiede come Bisi possa assumere tali iniziative senza l’autorizzazione del curatore speciale.

Confusione e richieste di chiarezza

La diffusione di atti ufficiali privi di legittimità rappresentativa rischiando di compromettere ulteriormente l’immagine di un’associazione prestigiosa come il Grande Oriente d’Italia. La documentazione giudiziaria conferma la vittoria elettorale di Taroni, ma il quadro attuale è segnato da una gestione confusa e arbitraria. In conclusione, si auspica un intervento urgente per ristabilire trasparenza e ordine all’interno del GOI, tutelando la corretta rappresentanza dell’associazione e rispondendo in modo chiaro alle legittime domande di soci e osservatori esterni. Nel frattempo, l’attesa per la calendarizzazione dell’audizione in Commissione parlamentare si fa sempre più pressante, considerata l’importanza del tema per la lotta alle infiltrazioni criminali e per il ripristino della legalità all’interno del Grande Oriente d’Italia. (Agenparl)

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